sabato 23 marzo 2013

MENNEA, MARO', BERSANI...?

MENNEA - MARO' -  BERSANI
Che cosa hanno in comune ?
Ben poco, tranne forse il fatto di essere complessivamente rappresentativi,
nel bene e nel male, chi più e chi meno, della "ITALIANITA".


Olimpiadi di Mosca 1980, l'incredibile rimonta e la vittoria ! Peccato (o fortuna...?) mancassero gli Americani...
 
MENNEA
Grandissimo Campione, fù e resta, in assoluto, molto più di quanto dicano i suoi primati, un estremo, enorme caso ed esempio di autodeterminazione, di volontà assoluta, spinta oltre i limiti di ogni prevedibile capacità umana.

La formula del successo, in qualsiasi campo, è questa:
 Determinazione (cioè Forza di Volontà) +
Talento (Doti Naturali) +
Fortuna =
Successo !

Gli ingredienti di cui sopra sono elencati in ordine d'importanza !
In base a questa Formula Mennea è forse il più grande campione di tutti i tempi e di ogni sport in assoluto.

Non ho conosciuto personalmente Mennea, come invece ho conosciuto ed episodicamente frequentato altri grandissimi Campioni, tra cui alcuni Olimpionici e Primatisti Mondiali: Adolfo Consolini, Carlo Lievore, Livio Berruti.
Berruti ai tempi dell'Olimpiade Romana, quando vinse i 200 e stabilì un nuovo record mondiale, non fù meno grande di Mennea.
Ma Berruti era meramente un grandissimo talento naturale: il fisico di una gazzella, leggero, alto, armonioso, sottile e dotato, dicevano i tecnici, di una grandissima potenza unicamente nei "piedi"!
Cioè un fisico completamente diverso dai muscolosissimi neri, perlopiù ipertroficamente massicci, che dominano ormai da decenni la velocità nell'Atletica Mondiale.
Berruti si allenava in misura forse neppure uguale alla metà della metà di quanto invece poi ebbe a fare Mennea. A Padova, nei primi anni '60, quando lui era in forza alla squadra delle Fiamme Oro, si faceva vedere agli allenamenti per massimo due o tre ore e neppure tutti i giorni: un pò di ginnastica, corsette di riscaldamento, qualche scatto, diversi allunghi, qualche raro test cronometrico...

Mennea, una dozzina di anni più giovane, arrivò dopo, negli anni '70.
Fisicamente era ancor meno dotato, quasi esile, apparentemente contratto ed ingobbito, affatto elegante..., una sorta di quasi sgorbio segaligno, sul quale  nessuno avrebbe agli inizi mai scommesso, neppure un centesimo bucato.

Massima determinazione

Aveva in pratica il look dello sfigato.
Mennea era tutto "carattere", testa nel senso di "Volontà" estrema ed assoluta di arrivare, anima nel senso di dedizione totale, maniacale, infinitamente grande !
Una sorta di "Napoleone" dell'Atletica Leggera, un piccolo caporale, uno sgraziato ometto qualunque, spesso antipatico ed indisponente, quasi sempre esagitato sopra le righe, come ingrippato nell'esprimersi per l'enorme, strabordante impeto di forza interiore che non riusciva a contenere.
Per costruire i risultati che poi ottenne e la conseguente formidabile carriera
lavorò come un pazzo, sottoponendosi per vent'anni a carichi di lavoro inauditi, costruendosi un fisico in cui l'enorme potenza acquisita e l'agilità solo in parte innata erano al servizio di una mostruosa determinazione e specifica volontà di vittoria per ogni gara che affrontava.
Per qualche Tecnico allenatore di quei tempi (Vittori, Rossi) Mennea fù probabilmente anche un'impagabile cavia da laboratorio...
Gli anni '70 e '80 poi determinarono infatti il crescente sviluppo di nuove, esasperate tecniche di allenamento, che non escludevano l'uso di potenti integratori, così come di altri "preparati", come minimo border line...
Ai quali Mennea, come moltissimi altri, probabilmente ricorse per trovare ulteriore aiuto nella sua esasperata ricerca di incremento di potenza.


A partire dagli anni '80 con la presidenza internazionale di Primo Nebbiolo, nacque poi l'Atletica "Spettacolo", i meeting a ripetizione, i premi materiali più che cospiqui per chi batteva i primati, la ricerca esasperata dell' "Audience".

Nebiolo, Mennea, Vittori.

Sino ad all'ora l'Atletica Leggera, sopratutto in Italia, era stato un sport per pochi iniziati, rari affezionati intenditori in grado di "capire"e quindi di apprezzare gare spesso così diverse, lontane dall'immediatezza e dal campanilismo tribale del calcio. Nebbiolo riuscì a fare dell'atletica uno "Show", appassionandovi schiere di "tifosi" affatto eruditi, unicamente catturabili in funzione di nuovi "records", di mirabolanti prestazioni dal forte impatto emozionale !
Così capitò e fù vergognosamente documentato dalla ricostruzione di telecamere, con certi sorprendenti risultati : il pesista Andrei accreditato di un lancio da 23 metri, cioè un paio in più del reale ( 21 metri, di per sè già supportato da potenti cure a base di estrogeni anabolizzanti..., come allora era vezzo generalizzato praticare), qualche spanna regalata ad Evangelisti nel salto in lungo, ecc..., ecc...
Il tutto organizzato con la complicità di "Giudici" federali consenziente e probabilmente anche prezzolati.
Anche l'Atletica divenne infatti da allora uno sport notevolmente supportato e finalizzato al "business". Basti citare il grandissimo Sergej Bubka, mostro sacro del salto con l'asta, l'uomo dei "sei metri", che riuscì negli anni ad inanellare una serie infinita di records, centellinando un solo centimetro alla volta, perchè ogni volta che faceva il "record"veniva assai cospiquamente ricompensato in denaro.
Fù una vera e propria rivolta "culturale"!

Pierre de Cubertin

Lo "spirito olimpico" aveva sino ad allora tenuto in ostaggio il dilettantesimo degli sport classici fondamentali: quel pazzo Marchese De Coubertain, fondatore delle Moderne Olimpiadi aveva infatti imposto l'assoluta, totale impossibilità di qualsiasi compenso, a qualunque titolo !
Grandissimi campioni finirono squalificati per inezia, come Jan Thorpe, pluricampione Olimpico e Mondiale di Decatlhon, che dovette rendere le sue medaglie per essere poi passato al football americano, avendone effimeri compensi marginali.
Spesso non erano ammessi neppure i rimborsi spese..., l'attività sportiva era concepita solo ed unicamente per i ricchi, che avevano tempo e denaro per dedicarvisi.
Si salvavano unicamente alcuni talenti che potevano emergere nello stretto ambito dei college americani, delle forze armate sovietiche ed altre simili organizzazioni, che permettevano loro di dedicarsi agli sport praticamente a tempo pieno.
In ogni caso l'età media dei praticanti, perfino dei grandi campioni, si fermava poco oltre i 20 anni, raramente superava i 25, solo rarissimi casi eccezionali andavano oltre, come Adolfo Consolini, quasi 40enne alle Olimpiadi Romane.

Sergei Bubka, il "6metri" dell'asta


Pietro Mennea oltre ad essere un grandissimo campione, innanzitutto nella sua estrema forza di volontà, fù altrimenti sempre molto attento al "business", a monetizzare e capitalizzare il suo progressivo successo, sino a divenire l'attore primo e principale dell'atletica spettacolo inventata da Nebbiolo.
Anche nel suo caso diversi risultati, tutt'ora "mitici", se non furono irregolarmente favoriti vennero altrimenti enfatizzati al massimo, ben oltre la loro effettiva, obbiettiva reale portata.
Due esempi eclatanti: la vittoria olimpica alle Olimpiadi di Mosca, se pur caratterizzata da una rimonta pazzesca, assolutamente incredibile, che aveva del sopranaturale e che dimostrava la terribile, devastante forza morale e fisica di Mennea, non tenne conto del fatto che a quella gara mancassero i più grandi campioni del momento, a partire dagli Americani, assenti per il boicotaggio contro l'URSS che aveva poco prima invaso l'Afghanistan...
Il record mondiale sui 200 a Città del Messico, 19"7 che durò per ben 17 anni, anche scludendo manipolazioni cronometriche della "regia  Nebbiolo" con premio ai cronometristi messicani *(speedy Gonzales), fù ottenuto "in altura", cioè ad oltre 2.000 mt., dove l'aria rarefatta ed il minor peso degli atleti (per l'aumentata distanza dal centro della terra) valevano, fu poi esattamente calcolato, qualche decimo in meno...
Non a caso dopo quella prestazione non fù più possibile omologare  "come record risultati ottenuti in quota.
E Mennea, come diversi altri, in quota a Città del Messico c'era appositamente andato per farlo quel record !
* Allora era ancora in vigore il cronometraggio "manuale", poi progressivamente soppiantato da quello elettronico automatico, in cui il fattore umano non può interferire: il cronometro parte collegato al colpo di pistola dello starter e si ferma sulle fotocellule della linea di arrivo.

Recente immagine del grande campione

Ci sarebbe poi da eccepire sulle sue tante lauree, e non solo su quelle attribuite "ad honorem"...Così come su le diverse polemiche e diatribe che accompagnarono gran parte della sua carriera, i contrasti con gli allenatori, la rivalità postuma con Berruti, con cui si trovò a disputare il primato di campione più grande, i battibecchi con i giornalisti...

Ma tutto ciò risulta infine irrilevante e perdonabile di fronte all'immensa
capacità e bravura di un campionissimo, fisicamente men che normodotato,
ma gigante enorme per forza di volontà, autodeterminazione, strenua capacità di lavoro e di sacrificio !

E tutto quell'impegno, quella strenua incondizionata dedizione, finirono probabilmente anche per impedirgli approcci più sereni e distaccati, meno esasperati con il mondo che lo circondava, da cui era unicamente capace di recepire ed accettare l'ovazione totale, assoluta.
Che quasi sempre comunque meritò. alla grande.




Il ministro degli esteri Terzi, i Marò resi in pasto agli Indiani.
 MARO'
La crisi dterminata con l’India, che si aggiunge alle tante già verificate con…l’Italia,
è l’ennesima dimostrazione di inettitudine al governo del proff. Mario Donkey Monti !
Il vergognoso tira molla, l’incapacità di assumere una ferma, chiara, netta posizione d’intransigenza circa il rispetto delle norme internazionali da adottare, la dimostrata mancanza di attributi…, fanno quasi rimpiangere il Craxi della crisi di Sigonella, quando tenne fronte agli Americani, a ragione in linea di principio, a torto nella sostanza dei fatti, perché finì così con il mandar via libero il mega terrorista criminale Abu Abbas, autore capo tra l’altro del sequestro dell’Achille Lauro e della vile uccisione dell’anziano ebreo americano paraplegico Klingoffer.
Ma a Craxi allora, come già ad Andreotti, premeva soprattutto favorire i suoi amici Arabi, nei cui territori poi trovò rifugio all’immeritato esilio.
Craxi, con tutti i suoi difetti, a differenza di Monti & C. gli attributi ce li aveva !
Non a caso si disse poi che era solito divertirsi con Moana Pozzi, mentre Monti sembra farlo giusto con il cagnolino e l’orsetto dei nipotini, senza neppure arrivare dalle parti di Vendola, per cui acquisterebbe speciali meriti in ambito politically correct.

Ma, dico io, le mega Istituzioni sovranazionali, l’ONU, l’Aja, Ginevra, Strasburgo, il Diritto Internazionale, le Convenzioni cui aderiscono tutte o quasi le nazioni democratiche, India inclusa, che cosa ci stanno a fare ?
Terzi in veste ufficiale
Sono solo costosi orpelli di cui i Paesi Moderni fanno gratuito sfoggio o hanno veramente un concreto ruolo funzionale nei Rapporti Internazionali ?!?!?
E’ ammissibile soggiacere, ponendosi di fatto a 90 gradi…,alla minaccia di sequestro del nostro Ambasciatore e calarsi prontamente le brache, rimangiandosi così in un fiat (che non vale neppure una Panda usata) l’atteggiamento di risoluta fermezza appena assunto : “i nostri marò rimangono in Italia!”.
Il ministro degli esteri Terzi del governo Monti Donkej ha del resto la faccia, l’espressione e l’incedere di uno sostanzialmente privo di ciò che necessiterebbe per fronteggiare una simile situazione di crisi.
Era giusto trattenerli in Italia ?
Era giusto farlo dopo che l’ambasciatore Italiano aveva formalmente garantito il loro ritorno ?
Era giusto che alla fine in pasto agli Indiani venissero di nuovo consegnati, il cui sistema giudiziario in quanto a lungaggini, faziosità e politicizzazione sembra persino peggiore di quello Italiano, alla faccia della normativa Internazionale e delle convenzioni mondiali sui codici della Navigazione ?
Monti in missione marò.

Possono essere tutte domande in qualche misura discutibili.
L’unica certezza, seguendo l’inalienabile criterio dell’opportunità sostanziale, è che quando si assume un atteggiamento deciso, dichiaratamente inflessibile, per quanto possa essere almeno in parte discutibile, lo si deve mantenere !
Non rimangiarselo immediatamente come se avessimo scherzato…, facendo così
figura di banderuole, d’impotenti sprovveduti coglioni, di arlecchini pronti a mutare subitamente casacca.
E scusatemi se dico poco.






BERSANI
Gargamella alla fine c’è riuscito !
Ad avere l’incarico, non a fare il Governo…Quello è ben più arduo problema.
Bersani (a destra), caricatura di Gargamella (a sinistra)
E sarà interessante, probabilmente anche triste, comunque vada a finire, vedere
“come” andrà a finire.
Sicuramente lui punta, giustamente sentendosi geneticamente molto “più uguale degli altri”, a fare l’en plain, cioè ad ottenere tutto: presidenza delle camere, governo e presidenza della repubblica. Del resto ha ragione avendo, per sua stessa ammissione, “perso le elezioni”…con lo zero virgola qualcosina in più del PDL ( e sembra anche di 5 Stelle).
Escludendo a priori, come lui ribadisce ad oltranza, un accordo di governo con PDL e Montiani, non gli resta che lo scabroso accordo con Grillo, cioè quello che gli ha portato via tanti voti ed è la prima causa del crollo elettorale del PD.
Grillo continua a negarsi, ma io credo che soprattutto “finga” di farlo…

Ma non doveva smacchiarsi ?
 In realtà penso che lui miri ad ottenere da Bersani garanzie tali per cui alla fine sarà soprattutto lui, Grillo, a governare l’Italia.
Ciò che significherebbe tra l’altro: No Tav, stipendio garantito vita natural durante a tutti i uncazzofacenti, megatasse sui cibi non pseudobiologici, su trasporti e consumi non iperecologici, sulle auto ad emissioni superiori allo zero ecc…ecc… in una lunga serie di provvedimenti iperdemagogici che ci vorrebbero almeno 800 punti per elencarli, altro che gli 8 già previsti da Bersani.
Che è arrivato a prevederli unicamente sulla spinta del pepe che gli ha messo di dietro l’ottimo Renzi…, altrimenti sarebbe ancora a “quest’acqua qua…”.

Il quale, Matteo Renzi, si sta scaldando i muscoli…
Ed è lui il vero pungolo, la spina nel culo di Gargamella, il suo primo avversario e più temuto nemico !

E l’Italia ?
La crisi ? La disoccupazione ? L’economia a rotoli ? Il calo terribile dei consumi ?
I negozi che chiudono e le ditte che falliscono a migliaia ? I pagamenti dagli Enti Statali che non arrivano mai ? Ecc…? Ecc…? Ecc…?
“Schersem mia regassi, che ciò altre gatte da pelere più urzenti prima…Tanto poi per quella roba lì c’è mica gnente da fere, vè…'l sangue dae rape 'n se cava mia fora”.


L’asino che piange.

p.s.
Chiarimenti, considerazioni accessorie e “messaggio” finale. :
i tre argomenti su proposti sembrano apparentemente scollegati tra di loro.
In realtà hanno diverse matrici logiche “culturali” in comune.
Quali la caparbia risolutezza di Mennea a diventare un grandissimo campione,
Monti donkey
quella di Gargamella a diventare Capo del Governo e Presidente della Repubblica
(del resto ne ha diritto, ha vinto le “primarie” lui…), quella del Governo Monti a fare e ribadire ad oltranza la cosa sbagliata, tranne rimangiarsela subito dopo…
Gli imbrogli, gli inciuci, le mediocrità tipici dell’Italietta che non riesce mai a venirne fuori, i record fasulli promossi da Nebbiolo per l’Atletica Spettacolo in cui si trovò a primeggiare Mennea, comunque grandissimo campione, i tira molla più dannosi che inconcludenti di tanti governi, l’ultimo dei “Tecnici” in testa, le preoccupazioni reali dei politici, oggi di nuovo in gara, alla faccia di tanta demagogia e retorica da loro comunque spesa, per aiutarci a naufragare definitivamente, prima e di più.

E dopo tanto ottimismo un messaggio di speranza ?
Sembrerebbe che un sifatto messaggio sia sempre più affidato ai posteri, la sempre più
“ardua” sentenza.
Ma la storia insegna che l’umanità infine è tuttavia andata avanti, è sempre progredita, superando periodi di crisi anche lunghi e pesanti.
La nostra attuale crisi, che poi è soprattutto circoscritta al Mondo Occidentale,
deriva sicuramente dalle inalienabili conseguenze della “Globalizzazione”.

I nostri problemi, innanzitutto quelli economici, da cui poi derivano le varie implicazioni socioculturali, sono sicuramente conseguenza di una pessima gestione

Stanno arrivando !
 governativa, ma assolutamente aggravati dai devastanti effetti del divenire “globale”. Per cui ad esempio il nostro sistema economico produttivo è assai gravemente mortificato o perfino totalmente inficiato da quelli di nuove realtà estranee, iperbolicamente crescenti, che arrivano dirompenti dall’Asia, dal Sud America, e se e quando partirà anche l’Africa ne verdemo delle belle.
Tutto ciò, la stragrande maggioranza di noi occidentali che parla di “momenti di crisi”non lo ha ancora capito, durerà purtroppo molto a lungo, aggravandosi in misura dei difficili ed ardui provvedimenti, diversi sicuramente impopolari, che occorrerà assumere in attesa che si verifichi quell’inesorabile livellamento dei vasi comunicanti (quelli appunto della Globalizzazione), per cui alla fine noi avremo finito di scendere perché gli altri, emergenti, avranno terminato di salire…
La strada è lunga e penosa e per essere meglio percorsa, valorizzando in positivo le non poche risorse che comunque ci appartengono, andrebbe affrontata con tanta
intelligenza, capacità e coraggio…

Qualità che tutte appartengono, al massimo grado, a Bersani Gargamella, testè incaricato ti “tentare” un nuovo Governo.
Il Nuovo Governo che vorrebbe Gargamella

Con Beppe Grillo.
Tra l’oro due e Berlusconi, che mi rimborsa l’Imu, forse scelgo la…

canna del gas !

Ma Renzi quando arriva ?






















































































































1 commento:

  1. Nebiolo si scrive con una enne sola, (con due è il vino);proff con due effe è plurale, il singolare si abbrevia prof. Ma soprattutto cospicuo si scrive con la c e non con la q.

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