sabato 29 ottobre 2011

CENTAURI A PERDERE !


Centauri a perdere.

Ogni anni in Italia muoiono, in incidenti stradali, circa 12.600 motociclisti.
1.050 al mese.
250 alla settimana.
37 al giorno.
E non fanno notizia.
E' come se ogni settimana si schiantassero al suolo due airbus, due aerei per i voli a corto raggio, ciascuno con 120 passeggeri a bordo: tutti morti !
E' come se ogni mese affondasse un traghetto per le isole con oltre 1.000 passeggeri a bordo: tutti morti !

Ma la contabilità dei morti nella cronaca nera segue notoriamente degli strani parametri, legati alle particolarità del fatto accaduto, all'atipica casualità dell'evento; tutto il resto rientra nella routine.

Marco Simoncelli, campione di motociclismo, purtroppo è morto durante una gara. Non è chiaro come sia accaduto, ma considerata la dinamica dell'incidente, sicuramente da lui provocato, il fatto più strano è che sia deceduto soltanto lui.
Una volta, 20 o 30 anni fà, morire giovani correndo in moto (ma anche in auto) era semplicemente normale. Eccezioni erano quelli che invecchiavano, fininendo la carriera ancora in vita, come Giacomo Agostini, o Manuel Fangio, grandissimi campioni eccezionalmente sopravissuti al loro destino di grandi corridori : morire giovani.

Nel 1972 a Cortina d'Ampezzo, in quanto esponente ufficiale della Gulf Oil, sponsor dell'evento, ero presente ad una importante gara motociclistica di speedway su ghiaccio ed ebbi occasione di conoscere personalmente il vincitore, un baldo giovane Svedese mio coetaneo, grande campione della specialità e vincitore incontrastato di quella gara.

Tre mesi dopo era già morto, correndo in un'altra competizione.
Ciò che era tristemente “normale”.

Poi fortunatamente le cose sono cambiate: molta più attenzione è stata impiegata nella sicurezza e nella protezione, sia dei corridori che del pubblico: nuovi materiali e tecnologie, avanzatissimi, hanno quasi annullato la maggior parte dei rischi, insieme a nuove norme che regolano attentamente i parametri che definiscono il percorso di gara ed il suo svolgimento.
Oggi per fortuna non muore quasi più nessuno e Marco Simoncelli diventa la triste eccezione !
Oggi vediamo corridori volar via, da e sulla pista, ad oltre 200 all'ora, magari anche rotolando insieme alla moto, qualche volta finire lateralmente sul prato, sulle balle di fieno o su respingenti di gomma piuma, e poi rialzarsi immediatamente, illesi o quasi.

Continuano invece ad aumentare, iperbolicamente ed al contrario, le morti dei "centauri"sulle strade normali, strade spesso da loro stessi trasformate in piste per folli gare di velocità improvvisate.
Sono gli emuli, spesso forsennati, di Marco Simoncelli e di Valentino Rossi, che il Sabato e la Domenica si scatenano su strade statali e provinciali, alla ricerca del brivido, della velocità rombante, del sorpasso in curva, del gusto di fare il pelo all'asfalto piùttosto che alle auto sorpassate a sinistra, sotto l'effetto (come minimo...) di potenti secrezioni di adrenalina.

E solo raramente trovano controlli di Polizia e Carabinieri...
Non parliamo dei Vigili Urbani, altrimenti spesso presenti ed assidui a castigarti se superi, anche di pochissimo, i limiti di velocità, spesso assurdamente imposti su rettilinei fuori dall'abitato, con l'unico palese scopo di far "cassa", a beneficio del Comune (ma spesso anche della società appaltante i sistemi di rilevamento...).

Tutto ciò posso affermare in quanto testimone diretto di questo tipo di eventi.
Abito infatti in una zona collinare a circa 300 metri dalla Statale dei Giovi, che da Voghera sale ai monti del Penice e del Brallo, itinerario tipico dei "centauri" in gara, specificamente consigliato dalle riviste specializzate e dai relativi siti internet: nei weekend percorrere questa statale è spesso un vero azzardo, un elevato rischio d'impatto con i bolidi a due ruote, che ti sfiorano leteralmente la carrozzeria dell'auto in azzardatissimi sorpassi e che spesso rischiano di entrarti dal parabrezza, con tutta la moto, provenendo dalla direzione opposta contromano, avendo invaso la tua corsia di marcia.
Tutto ciò condito dall'esaltante (per loro) rombare dei motori, ad un livello di decibel che supera abbondantemente, anche di più volte, i limiti consentiti dal codice della strada, ma che nessuno, mai, si prende la briga di controllare !


E sulla statale si moltiplicano i “mazzi di fiori”...
Posti da parenti ed amici nei luoghi dove muoiono schiantandosi, decine, centinaia di loro. La media, nel breve tratto di 20 km. tra Godiasco e Varzi, è ormai di un "mazzo di fiori" ogni 3-400 metri !
Ma pochi durano nel tempo, per cui alla fine, per averne memoria bisognerebbe controllare i registri statistici degli eventi, presso gli enti preposti. Ma a me basta chiedere alla...memoria del locale incaricato del Soccorso ACI, della cui officina meccanica sono cliente da dieci anni.

Gli episodi esemplari si sprecano e ne voglio citare due tra i tanti.

Un paio di anni fà un "centaruro" locale si schiantò su di una larga curva salendo a Varzi, un paio di km. prima: un'auto gli aveva tagliato la strada.
Ebbi a parlarne con una ragazza che lo conosceva bene, come altri costernata dall'evento. Lei contestava la mia perplessità sulla totale responsabilità dell'auto che aveva tagliato la strada: a me sembrando strano che, nel contesto di quell'ampia curva la moto non avesse potuto evitare l'impatto.
Poi, parlando più approfonditamente, la ragazza ammise che al giovane centauro deceduto piaceva molto"correre" in moto, era stato uno di quelli che partecipavano alle famigerate corse clandestine sull'autostrada Seravalle- Genova, da casello a casello e, buon ultimo, che il tachigrafo della moto, rottame derivato dall'impatto, era bloccato sui 130 all'ora !
Almeno 30 in più del consentito e dell'opportuno.
Ergo: arrivando a quella velocità su di una curva, per quanto ampia, non ai "tempo e spazio" per reagire all'ostacolo improvviso, per frenare, per correggere la traiettoria. Forse neppure per "vederlo", se non quando ci sei ormai addosso !
Nè l'auto, che in quel punto attraversava la corsie opposta per svoltare alla sua sinistra, probabilmente aveva avuto il tempo di vederlo arrivare, improvvisamente, data la velocità, quel bolide..

Il mazzo di fiori relativo è rimasto in loco, a memoria di quell'ennesimo funesto evento, sino a pochissimo tempo fà.


Una decina di anni or sono, in un caldo ed assolato Sabato d'Agosto, con mia moglie stavamo "mordezzando" i circa 400 mq. di soffitto in legno a vista della nostra nuova casa, a 300 metri dalla statale dei Giovi.
Stavano stendendo alcune mani di impregnante, arrampicati a tre, quattro, anche cinque metri di altezza, su ponteggi e trabatelli, per fortuna in ombra e rinfrascati dalla brezza della termica, che risalendo da valle attraversava anche la nuova costruzione dalle ampie aperture ancora prive di porte e finestre.
Ci teneva compagnia la musica della radio sottostante, spesso sovrastata dal rombo dei tanti bolidi che si rincorrevano sulla vicina statale.
All'improvviso sentimmo deflagrare una bomba !Al cui repentino scoppio trasalimmo ! Mia moglie chiese allarmata: “ma cosa è stato ?”
Dopo pochi secondi le risposi deciso: “Hai appena sentito il rumore della morte...”
Era come se avessi visto la scena, ricostruita in quei brevi secondi, nell'immediato ricordo dei suoni che avevo appena uditi.
E così mi fù poi confermato dalla cronaca ufficiale del fatto.
Avevo sentito chiaramente il rombo crescente di due moto in arrivo, in gara tra di loro sulle strette curve della statale, subito oltre il torrente ed il bosco che fortunatamente allontanano i rumori da casa mia.
Ad un certo punto l'esplosione improvvisa ! Poi di nuovo il rombo, ma uno solo..., l'altro non c'era più...
Era come se avessi visto la scena: i due "centauri", in gara tra di loro, corrono scendendo a valle. Ad una delle strette curve quello in testa si butta in un sorpasso e và..., l'altro dietro non vuole essere da meno e si butta anche lui, alla cieca, invadendo in curva la corsia opposta, da cui proviene un grosso camion, dentro il quale impatta frontalmente ad alta velocita...
Booooommmm !!!!
Il camionista neppure ha il tempo di vederlo, sente solo il grande scoppio ed avverte l'impatto, che rallenta appena la massa dell'autocarro.
Inutilmente arriva l’eliambulanza, l’elicottero di soccorso.
L'ambulanza poi raccolgierà, in una raggio di decine di metri, i molti pezzi martoriati del corpo del giovane "cantauro".
Il cui socio antagonista è nel frattempo fuggito...
Verrà posto un mazzo di fiori alla memoria.
Pianto e cordoglio di parenti ed amici.
La statale rimane chiusa per circa tre ore, con grande sollazzo di tutti coloro che, incolpevoli si trovavano a transitarvi.
Le forze dell'ordine stenderanno verbale a rapporto.
Molto più utile sarebbe stato, ad evitare quello ed altri mazzi di fiori, che fossero stati presenti di pattuglia a controllare, monitorare con azione deterrente, i tanti pazzi scatenati che indulgono regolarmente a mettere la propria ed altrui vita in serio pericolo.
Mazzi di fiori !


Anche per questo io evito di uscire in auto, sulla statale, durante i weekend.
Ma quando proprio devo e mi trovo, inevitabilmente sempre, ad incrociare qualche matto su due ruote, accenno a chi mi accompagna: "ecco un prossimo mazzo di fiori".
Sembrerebbe quasi che quella dei motociclisti (fabbricanti e venditori di moto inclusi...) costituisca una lobby, una della tante in Italia, potente ed organizzata,in grado di interferire...in qualche modo..., con più assidui e significativi interventi delle forze dell'ordine preposte al controllo della sicurezza del traffico.

12.600 morti all'anno, 240 alla settimana, 34 al giorno...sono in fondo
poca cosa, un accettabile tributo all'ebrezza della velocità !
Sopratutto in quanto, scollegati tra di loro, in un contesto dal divenire amorfo
non fanno notizia !

Precisazione:
chi scrive non è un vecchio bacchettone pantofolaio conservatore iperbuonista.
Da ragazzino impazzivo per qualsiasi mezzo a due ruote, ero un fanatico delle corse e passavo regolarmente, anche facendo importanti deviazioni a piedi, davanti alle grandi vetrine di un importante rivenditore di moto, in piazza della Vittoria a Genova. A 13, 14 anni il mio sogno era il ciclomotore tedesco, il "Motom", che mai mio padre, giustamente mi avrebbe acquistato.
Tutte le volte che mi riusciva rubavo le vespe dei suoi dipendenti per scorazzare sulle strade, allora fortunatamente deserte o quasi, del Lido d'Albaro a Genova, poi di Santa Marinella e Civitavecchia.
A ventidue anni fui sul punto di acquistare, con i miei primi risparmi, una potente, mitica Norton usata, trasmissione ad albero.
Ma soltanto dopo i quarantanni riuscii infine a farmi la moto: una grossa Guzzi V7, tipo California ma con telaio Lemans: 300 chili di macchina che in un attimo arrivava oltre i 150 allora, potento ambire verso i 200.
Quando la portai a casa, appena acquistata, ebbi la prima strizza: arrivando mi scappò un'impennata alla Valentino Rossi ! Dovevo ancora imparare a dosare l'acceleratore.
Un'altra la ebbi poco tempo dopo, quando mi trovai a scartare bruscamente per evitare una buca e la grossa motò ondeggiò lateralmente, impazzita...
Riuscii faticosamente a riprenderne il controllo, istintivamente accelerando.

Tutto sommato mi andò bene, perchè non ebbi a pagare la mia inesperienza di neofita. Ma il problema restava: bastava un niente di giro sulla manopola del gas e mi ritrovavo ad oltre 150 all'ora, senza accorgermene !
E con tutta quella potenza a disposizione non riuscivo sempre a resistere ad effettuare veloci sorpassi, che in auto non avrei mai azzardato.
Così dopo qualche anno, tuttavia incolume, la cambiai, acquistando una tranquillissima Guzzi Florida 350, uno scooterone travestito da romantico "custom". Potevo così andarmene in giro tranquillo, senza tentazioni, godendomi le "basse velocità" ed il sapore di relativa libertà che può dare la moto, sopratutto se saggiamente utilizzata, cioè da tranquillo turista.
Sempre tuttavia molto attento, perchè andando in moto, sia ben chiaro, bisogna sempre prestare molta più attenzione: ci sono solo "due" ruote e si è molto meno protetti dai possibili impatti !
Con il Guzzi Florida 350 abbiamo fatto, insieme a mia moglie, forse le vacanze più belle della nostra vita, in giro per la Corsica, all'avventura, percorrendo in media circa 60 - 70 km. ...al giorno, perlopiù indossando solo il costume da bagno, seduti sul telo spugna da mare posato sulle selle della moto !
Neanche i cicloturisti fanno così pochi chilometri: ogni baia era la nostra, per lunghe nuotate, relax ed escursioni, spesso parcheggiando sulle spiagge o nel centro di villaggi e cittadine che meritavano visite pedonali adeguate.

Non capirò mai quelli che “andare in moto” è fasciarsi come mummie e fare 600 km. senza mai neppure mettere un piede a terra !
Come la copia di amici ultracinquantenni che innaugurarono la Kawasaky appena comprata facendo un giretto: Como, Milano, Voghera, Passo del Penice, Bobbio, Torriglia, Chiavari, Genova, Savona, Imperia, Passo del Turchino, Asti, Alessandria, Sesto Calende, Varese, Como.
Non Stop !
Io sarei morto a metà strada.

Infine la moto l’ho venduta, causa inutilizzo: fra io e mio figlio facevano meno di 1.000 km. l’anno…Io per mancanza di tempo, mio figlio forse perché aveva scoperto, dopo 15 anni di motorini e moto, che l’auto era tanto più comoda !
Ma ora, a 70 anni suonati, se avessi più disponibilità…e non avessi un amico inseparabile, un affettuoso spinone a quattro zampe che non potrei portare con me, mi farei di nuovo la moto.
Giusto per assaporare meglio i tanti itinerari della collina e delle montagne che dal Po’ salgono sull’Appennino e poi scendono verso la Liguria, itinerari fatti in gran parte da stradine larghe due o tre metri, da percorrere nei giorni feriali, quando sono completamente deserte, facendo unicamente attenzione a cinghiali e caprioli, velocità massima 50 all’ora, percorso più lungo 100 km., ma facendo almeno 4 o 5 lunghe soste, con lunghe passeggiate per sgranchire la schiena…

La moto l’ho venduta dieci anni fa, tramite internet, ad un Napoletano che non ho mai incontrato: viste le foto ed i dati tecnici su "secondamano", chiestomi qualche chiarimento supplettivo, mi ha fatto un bonifico ed io gliel’ho spedita con corriere.
E’ finita intestata ad un’anziana signora d’Avellino, zia dell’aqcuirente, per via del costo della assicurazione, che a Napoli costa più della moto…

Del resto 12.600 morti l’anno, anche se solo in parte Napoletani, pesano anche sulle tariffe assicurative.

Ora ad incrementare le statistiche c’è anche l’atipica fine di Marco Simoncelli.
Incolpevole ispiratore, insieme al “Dottor” Rossi (Valentino) e ad altri campioni delle due ruote supermotorizzate, di tante di quelle morti, che lo vogliano o no !
Perché sono soprattutto loro gli ispiratori di tanti scalmanati che si scatenano scriteriatamente sulle strade in assurde competizioni, durante i weekend, a volte impasticcati, come minimo fortemente alterati dall’adrenalina prodotta dalle loro ghiandole surrenali, in un vortice di esaltazione-rischio-paura autodeterminata.

Sarebbe interessante verificare quanti morti e feriti ha provocato ogni volta l’imitazione del “Dottor” Rossi, quando vinta la gara si è ripetutamente impennato sulla moto, sollevando vistosamente la ruota davanti, in un’acrobatico quanto colpevole esibizionismo, che infinite volte ho visto imitare da tanti ragazzini, come minimo votati all’incidente.
Ma una tale statistica non è rilevabile.


Un ultimo annedoto prima di chiudere: nel 1973 ero ricoverato in ortopedia a Padova per sospetta ernia del disco.
Ci rimasi due settimane, weekend inclusi, constatando come a ridosso dei quali arrivassero a iosa i ricoveri dei…motociclisti, a partire da quelli del cross, che imperversavano rovinosamente sui Colli Euganei, regolare meta delle mie tranquille sgambate…disturbate unicamente dalla loro ingombrante e rumorosissima presenza

Sarà che già allora ero maligno, ma non mi dispiaceva nenache un po’ vederli arrivare con le ossa rotte, gementi per il dolore…

L’asino che scrive.








































































venerdì 21 ottobre 2011

Pot Pourri

(dal Francese: miscellanea, composizione di oggetti)

Pot Pourri

"Qualcosa c'inventeremo..."
dice Silvio, constatando che il fondo del barile è già stato raschiato...
Ma proprio lui pochi mesi fà, prima delle elezioni, ci raccontava che andavamo alla grande, che meglio non si poteva...

Incredibile come possono cambiare le situazioni in poco tempo !

Ma per fortuna c'è l'opposizione, con in testa Bersani, che ha la chiave di tutte le soluzioni: "Berlusconi" (che notoriamente è sull'orlo del baratro...) "faccia un passo indietro"! Lui e soci (Di Pietro, Casini, Fini ecc...) non indicano soluzioni, rimedi, strategie economiche alternative..., continuano
a ripeterci, monotamente, ossessivamente, papagallescamente quella frase:
"Berlusconi faccia un passo indietro": la soluzione, l’unica !
Non ne indicano altre perché si vergognano: le sole che notoriamente gli appartengono sono quelle di tornare a bastonarci con altre tasse, nuove tasse, tasse sulle tasse...pretendendo di salassare ad oltranza un paese ormai in gran parte anemico ! Se solo tornano a governare stiamo freschi !

Ma ci stiamo comunque ed in ogni caso !

E giustamente protestano i cortei, contro politici e finanza, con in testa i soliti devastatori, i violenti di mestiere che sono sempre gli stessi, pronti ad aderire a qualunque contestazione, politica, sportiva, ideologica, purchè ci sia da guastare tutto, incendiare, rompere, devastare, picchiare, sprangare, sfregiare, profanare ! La loro unica istanza comune è la rabbia congenita, tipicamente e patologicamente caratteriale, per cui ogni occasione costituisce un alibi per sfogarala al massimo !

Le "opposizioni" indignate contro il "governo" che non ha saputo prevenire e o reprimere: gli stessi che questi eventi hanno preconizzato e indirettamente (ma forse anche direttamente...) sponsorizzato, ora protestano e fanno interrogazioni speciose e provocatorie in parlamento.

Gli stessi che se autorità e polizia fossero duramente intervenuti, come si sarebbe dovuto fare, avrebbero drammaticamente denunciato l'operato della
polizia "fascista" e violenta contro quei "poveri giovani" i cui unico torto era quello di manifestare "pacificamente" contro il prepotere "fascista" delle sitituzioni !

Esattamente come fecero dieci anni fà a Genova, in occasione del G8, quando tra i tantissimi altri impuniti un giovane grandissimo pirla, unicamente animato da odio e violenza indiscriminati, morì sbadatamente ucciso da altro giovane, un polizziotto, mentre lo stava aggredendo col lancio di un pesante estintore.
Diventando così gratuito martire ad oltranza ed i suoi parenti eredi e fautori di movimenti ispirati a tanto edificante memoria !

(il martire Carlo Giuliani e compagni all'attacco della polizia, brandendo l'estintore, al G8 di Genova)




Ma per fortuna i Cattolici si sono riuniti in congresso per considerare la gravità della situazione politica, sociale ed economica…Così già si parla di rifondazione per una nuova D.C. e da sinistra quasi la si auspica !
Nostalgia di Bersani & C. per l’antico, storico avversario ?
Speranza di trovare un nuovo possibile alleato contro il Berlusca ?
Certo è che da soli non ce la fanno, neppure con il grosso appoggio esterno della Magistratura Democratica, perciò ben venga un nuovo alleato, purchè sia utile al ribaltone.
Con le epurazioni giudiziarie di “mani pulite” erano riusciti finalmente a farla fuori, la D.C. ed ora sembra quasi la vogliano tenere a battesimo, purchè nasca con l’imprinting di combattere e defenestrare l’unico vero male che affligge l’Italia: il cavaliere.


(altro estintore brandito "alla Giuliani" durante i pacifici cortei
a Roma, nei giorni scorsi).

Ma per fortuna c'è anche zio "Michè", che ha scitto un memoriale e finalmente fà luce sul delitto di Avetrana con l'ennesima versione, riveduta, corretta, suggerita, ricopiata (sembra anche male...)...
E' stata fatta luce, siamo tutti più contenti !

Siamo tutti più contenti, e partecipi per la nascita della nuova "delfina"di Francia, figlia del re-presidente Sarkosj e della moglie Raffaella...no pardon, solo Carlà, con la elle !
Per questa notizia, e per tante altre che per fortuna la narcotizzante cronaca rosa c'imbonisce, possiamo nonostante tutto, vivere per sempre felici e contenti !

Siamo contenti anche perché, sorpresa, l’economia Italiana và meglio !
Almeno così ci raccontano i media a giorni alterni: dati positivi da Industria, Export e Turismo, il PIL è in crescita, incrementi anche del 20-30% della produzione…(v. anche trafiletto "da Il Sole 24 ore")
E non lo raccontano Silvio e soci, lo dice il Financial Times (l’Italia và meglio di Francia ed Inghilterra), lo affermano Credit Suisse ed altri autorevoli ententi, autorevoli rappresentanti dell’informazione politica mondiale.
Che sia vero ?
Boh, staremo a vedere. Certo è che se così fosse sarebbe sicuramente un vero miracolo !
Altrimenti…”qualcosa c’inventeremo”…(ipse dixit)

Glory, glory ed alleluia !

L'asino felice.

Da "Il Sole 24 ore":
"I grandi istituti internazionali stanno scoprendo la forza dell'economia reale italiana. Dopo la sbornia finanziaria, madre di tutti i guai attuali. L'indice di competitività Onu-Wto, il Trade performance index, colloca l'Italia al secondo posto, dietro la Germania, nella classifica dei paesi più competitivi nel commercio mondiale. E Goldman Sachs, che tre anni fa aveva cinicamente liquidato l'Italia («le rimane il cibo e un po' di calcio»), ha pubblicato un report dal titolo significativo: L'Italia va meglio di quanto si creda. Un cambio di rotta un po' tardivo. Ma salutare, secondo Fortis: «Andare contro, e oltre, la crisi richiede anche un'operazione culturale che accantoni definitivamente tutte le letture che dipingono l'Italia come la grande malata d'Europa»."
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domenica 9 ottobre 2011

Essere giudizievoli...


(Pinocchio ed il giudice, originale Collodi)

ESSERE GIUDIZIEVOLI

Nel senso di "emettere giudizi", obbiettivamente, serenamente, senza lasciarsi condizionare da tante circostanze che possono influenzare, sia esterne che interiori, non è facile.
Fare il "Giudice", farlo bene, con tutta l'onestà, equità e senso generale di opportunità indispensabili, credo sia poi mestiere veramente difficilissimo, improbo e pesantissimo, riservato a pochissimi dotati e votati a vivere costantemente una condizione mentale e spirituale del tutto particolare, quasi ascetica, libera ed affrancata da passioni, pregiudizi, radicate istanze e convinzioni confessionali, tali da poter alterare il necessario equilibrio di valutazione...
Occorrerebbe essere in altri termini una sorta di "santo missionario", totalmente dedito alla castità di pensiero, incapace di lasciarsi condizionare da qualsivoglia fattore esterno.
Ma contemporaneamente essere e vivere "nel mondo", per poterlo cogliere, capire, correttamente ed intimamente interpretare, perchè la completa conoscenza "dei fatti" è indispensabile per valutare un caso e decidere una sentenza.
Tutto ciò è praticamente impossibile !
Nel migliore dei casi c'è forse solo qualcuno che nella realtà si avvicina, ma raramente e da lontano, a queste condizioni.

Non considerando per carità di Patria ed a salvaguardia del fegato tutta la Magistratura ormai smaccatamente dedita alla politica e/o in altri modi "sponsorizzata" e condizionata, ma unicamente guardando agli esiti dei ricorrenti processi d'interesse mediatico, sempre più alla ribalta della cronaca, il panorama è mediamente desolante, sia per le motivazioni delle sentenze che per le implicazioni d'altro genere che accompagnano il giudizio.
Implicazioni innanzitutto riferibili al potenziale emotivo della gente, alle lubriche aspettative del pubblico, alle montature che le alimentano, gonfiano ed indirizzano, esasperandole nei "media": TV, Radio, Stampa e la sempre più crescente informazione disinformazione Internet.
Per non esserne toccati i "Giudici" dovrebbero vivere isolati, per non subirne l'influenza dovrebbero essere blindati per tutta la durata del giudizio, come accade o quasi alle giurie dei processi nei film americani.

(a lato: Renzo e l'Azzeccagarbugli Manzoniano)

Noi vediamo altrimenti non pochi magistrati farsi bellamente protagonisti dell'evento mediatico, curare specificamente la propria immagine ad uso delle telecamere, vivere con sussiego ed importanza il loro momento di celebrità, rilasciare persino interviste e addirittura permettere la divulgazione di documenti riservati del processo in corso.
In alcuni casi, dopo una breve ma clamorosa carriera da Magistrati passare infine alla Politica, ma non prima di essersi assicurati una lucrosa pensione...
Tutto ciò alla faccia degli asceti e santi missionari !

Del resto costoro non sono che i degni rappresentanti di una larga maggioranza di persone, di un "pubblico" assatanato alla ricerca di emozioni, affamato di visioni sanguinolente di crimini efferrati, totalmente dedito al gossip di corna, tradimenti ed altri fatti piccanti di natura diversa.
Cioè il pubblico del gossip, che costantemente decreta il successo delle vergognose trasmissioni in TV di Maria De Filippis e di tanti altri, così come della "Casa", della "Isola", del "Grande Fratello" e chi più ne ha...
E' il pubblico che blocca le autostrade rallentando o perfino fermandosi per potersi arapare alla visione di rosse tracce di sangue sull'asfalto in occasione di incidenti, spesso così provocandone altri, a catena.
E' il pubblico che quando legge si dedica solo alla cronaca nera ed al gossip, ma pelopiù preferisce farsi agganciare dall'auditel TV, dove le immagini sono sempre più significative, più facili da seguire, dove sangue e sbrodolamenti emotivi di protagonisti e testimoni, sempre manipolati da abili intervistatori, risultano smaccatamente palesi, negli intervalli della pubblicità…: dall’efferato omicidio ai pannolini, dallo yogurt magro che sgonfia alle stragi del sabato sera, dal disastro aereo all’iPhone che fa anche il caffè !

Uno via l'altro, si susseguono ed accavallano poi i processi spettacolo,
dall'Olgiata ad Assisi, da Cogne ad Erba e ad Avetrana, divenuti meta di veri e propri pellegrinaggi di inguaribili "guardoni" ad oltranza...
Processi che hanno in comune, oltre al costante supporto del "circo mediatico", specializzato in mostri a due teste, anche le topiche di Polizia e Magistratura, che moltiplicano nel tempo i clamorosi “casi irrisolti” e purtroppo anche tanti processi e giudizi meramente indiziari, là dove le sentenze sembrano scaturire, assai più che non da un equo giudizio, dall’opportunità di dare in pasto al volgo la sua vittima sacrificale, predestinata dal comune generale sentimento, formatosi in base all’idea preconcetta che la gente ha finito con il formulare, anche in base alla solita disinformazione mediatica: “vox populi vox dei”.
Esattamente come accadeva perlopiù nell’arena del Colosseo Romano, quando l’Imperatore decretava il pollice verso in base al clamore del vulgo circense.

(a destra:immagine emblematica di "giudice azzeccagarbugli)

Ma per fortuna oggi ci sono i RIS e la Polizia Scentifica, che con le nuove teconologie disponibili riescono a risolvere molti casi altri menti insolubili !
Peccato però che il più delle volte chi è intervenuto prima di loro (ma talora anche loro stessi) abbia compromesso più o meno gravemente le possibilità di verifica oggettive, pasticciando ad oltranza sulla scena del delitto.
Emblematico è a proposito quanto accaduto anche nel caso dell’Omicidio Mredith, ennesimo processo “indiziario, quando un reperto istologico, giunse alle analisi in una boccetta non sterile, contaminata dalla precedente presenza di alcool, per cui fù erroneamente decretato il coma etilico di Meredith…

Rimanendo nell’attualità, sono persino spassose le riesumazioni di “antichi” casi rimasti insoluti, dove viene applicata la nuova tecnologia su reperti di rilevanza...archeologica.
Così nel caso della Contessa File della Torre è stata finalmente accertata.la responsabilità dell’assassino, il “maggiordomo”, pardon: il domestico Filippino.
Esito unicamente dovuto alla caparbia ostinazione del marito della vittima, che infine è riuscito a far riaprire le indagini. Peccato che per anni il principale indiziato, pressochè perseguitato da indagini e media, sia stato proprio lui, facile capro espiatorio degli investigatori che, non riuscendo a cavare un ragno dal buco, si erano concentrati su di lui, facilissimo bersaglio, come perlopiù accade.

Tutt’altra rilevanza sembra avere invece un altro caso, dove infine è stato riesumato il DNA sul regiseno della povera Simonetta Cesaroni, rianalizzato il quale è stato dopo vent’anni condannato per omicidio l’ex fidanzato.
Ma vi prego di considerare attentamente le circostanze di questa sola ed unica “prova” a supporto della sentenza: sul reggiseno c’erano ancora (dopo vent’anni!) tracce della saliva dell’allora fidanzato.
Ma che cavolo di prova è ?
Cercate d’immaginare una situazione quanto mai possibile: Simonetta ed il fidanzato nei giorni precedenti il delitto, poco o tanto hanno amoreggiato, lui le ha baciato o anche succhiato il seno (preliminare di copia piacevole e quanto mai ricorrente), dopo di che lei ha nuovamente indossato il reggiseno, impregnandolo con la saliva di lui rimastale sui suoi capezzoli…Il giorno dopo o quello ancora successivo, cioè quello del delitto lei indossa ancora quell’indumento…Perciò dopo vent’anni, grazie ai nuovi mezzi d'indagine scentifica, lui và all’ergastolo per omicidio premeditato !
Per aver sbavato sul seno di lei, come spesso capita di fare facendo all'amore !

Poi per fortuna ci sono i cellulari !
Ai quali veramente si deve la soluzione di tanti crimini: basta infatti accedere alla incredibile banca dati del gestore per sapere dove un telefonino si trovasse ed in quale data, ora e minuto, quali telefonate e/o messaggi abbia fatto o ricevuto !
Alla faccia della “privacy”, per fortuna io dico, in questi casi.
Ma purtroppo i criminali, anche i più sprovveduti, imparano presto e questa opportunità degli investigatori sta diventando sempre meno attuabile, funziona ormai solo nei delitti passionali, improvvisati, comunque non premeditati.

Se io per esempio dovessi oggi commettere un delitto precostituendomi un alibi, me ne andrei al cinema facendomi notare, lascierei nella sala, ben nascosto da qualche parte il mio cellulare silenziato ed uscirei subito indossando il travestimento che di nascosto mi sono portato. Rientrerei in sala dopo aver commesso il fatto, recuperei il mio telefonino e vedrei, imparandolo bene a memoria la trama del film, se già non la conoscessi. Il gestore del cellulare, la cassiera e l’eventuale maschera del multisala potrebbero testimoniare la mia costante presenza al cinema.

Ma “gialli” a parte resta il problema del “giudizio”, che spesso determina il destino dell’intera vita di chi lo subisce !
“Meglio un colpevole impunito che un innocente in galera” recita il Diritto Anglosassone, perciò vero erede dell’antico “Jus” Romano.
In Italia invece sembra frequentemente che sia prioritario sbattere comunque “qualcuno” in galera, magari a marcirvi per sempre o quasi, sulla mera base di indizi, praticamente senza prove.
Sullo stile più o meno della "Santa Inquisizione", della Polizia Borbonica ed altre analoghe simpatiche inveterate tradizioni, come il fascista Codice Rocco di pubblica sicurezza, di cui molti articoli ancora vigevano pochi anni fà e forse qualcuno sopravvive ancora.

Ma ci sono le eccezioni: tra cui i “poverini”, spesso delinquenti abituali, che il giorno dopo il delitto sono già a piede libero oppure ai “domiciliari”, grazie a qualche magistrato buonista politicamente corretto…
Cioè i soliti due pesi e due misure !

Così al Renzo Tramaglino Manzoniano, quando si reca dall’Azzeccagarbugli per cercare giustizia e protezione, e trova altrimenti minacce di repressione per quel suo ardire contro i potenti, istituzionalmente abilitati a delinquere impunemente.
O meglio ancora al Pinocchio di Collodi, che frodato dei suoi zecchini d’oro denuncia il torto subito ai gendarmi. Che, sospettosi, lo portano dal “Giudice”.
Il quale lo ascolta pazientemente assentendo ed infine conclude dicendo:
“questo poveretto è stato derubato: portatelo dunque in galera e rinchiudetevelo per due mesi” !
In prigione Pinocchio imparerà presto come “funziona” la giustizia e sarà quindi rimesso in libertà, semplicemente dichiarando di essere lui stesso un delinquente matricolato e quindi meritevole di andarsene libero. A delinquere ancora !
(a lato: Pinocchio e il giudice per Collodi)

Quante volte mi sono sentito chiedere: “secondo te è colpevole o innocente?”, riferito
agli indagati di turno nei vari processi “mediatici” alla ribalta della cronaca: la mamma poi condannata per la morte cruenta del suo bambino in Val d’Aosta, il papà del piccolo rapito ed ucciso in quel di Parma, il fidanzato della Cesaroni piùtosto che Amanda Knox e Raffaele Sollecito e tanti altri ancora ?
E sempre io risposto:”Come posso saperlo ? Dai media, per carità ! Forniscono solo alcuni indizi e tante illazioni, perlopiù di estrapolazione emotiva!”

Ho apprezzato invece moltissimo le parole del Giudice che ha concluso la recente sentenza di assoluzione dei pretesi omicidi di Meredith. Alla domanda tendenziosa dell’intervistatore che gli chiedeva conto del dolore dei parenti della vittima ha risposto: “Mi spiace enormemente per la povera ragazza e spero che i colpevoli vengano trovati e condannati ! Ma sarebbe stato assai peggio aggiungere a quel dolore un altro: quello degli innocenti ingiustamente condannati !
E nel caso di cui trattasi a carico degli imputati non esistevano prove per poterli condannare, e solo in base a questo poteva formularsi il nostro giudizio.
Ciò non toglie che lo si potrà eventualmente ribaltare se mai dovessero concretizzarsi elementi sicuri ed inoppugnabili di colpevolezza”.

Ed il popolo di colpevolisti sbraitanti fuori dall’aula in Italia ?
Ed il popolo degli innocentisti osannanti Amanda la Santa, al suo ritorno in USA?
Popoli di coglioni entrambi, a parer mio.
Personalmente mi limito unicamente ad apprezzare che una volta tanto non ci sia stata una pesante condanna basata unicamente su indizi anch'io preferendo semmai un copevole in liberta che un innocente in galera.

Concludo formulando a tutti l’auspicio di non aver mai a che fare con la giustizia ! A me è banalmente capitato un paio di volte come testimone ed altrettante come attore di cause civili ed è sempre stata una delusione totale.
Anche quando mi hanno dato ragione…(quasi come a Pinocchio) !

L’asino che scrive.

















































lunedì 3 ottobre 2011

Futuro, crisi e pericoloso ottimismo




"IL FUTURO E' PIU' FORTE DELLA CRISI"
(le immagini in fianco al testo sono relative alla "crisi del 29" negli USA)
Così un articolo del 25 Sett. scorso su "La Stampa", di cui ho ricevuto ieri copia, con email che invita a considerarlo rara nota di ottimismo nel generale, disastroso coro di notizie negative ed allarmate su economia e finanza.

Dopo averlo letto attentamente concordo sull’apprezzabile sforzo d’indurre all'ottimismo, sopratutto come "condizione di pensiero", ma privo di concrete indicazioni di propsettive reali !Oltre ai meri, generici riferimenti a situazioni passate ed a qualche evento storico, non paragonabili io temo a quanto accade nel Mondo Occidentale, l'articolo a firma Irene Tinagli non considera nè affronta le vere cause della crisi, nè indica soluzioni concrete.

Le radici della crisi sono ben più profonde dei motivi indicati nel testo, nè la si può risolvere soltanto cambiando atteggiamenti e punti di vista.Sicuramente l'ottimismo può aiutare, ma deve infine essere concretamente motivato, non solo mera "condizione di pensiero", perchè altrimenti può trasformarsi in una pericolosa illusione !

Ed ancora oggi, dopo anni di discesa nel baratro, sento ancora qualcuno che parla di "momento”…difficile.

Non voglio fare il guastafeste, ma guardare in faccia la realtà, solamente affrontando la quale avremo forse qualche speranza di risalire la china.La mia personale visione dei fatti, diagnosi allora solo indicativa, risale a prima del pesante default, che come un lento ma inesorabile Tsunamy, ha disastrato e continua a devastare il settore del Tessile in cui per ben 35 anni avevo operato, con successo e soddisfazioni economiche che professionali, provocando la chiusura di fabbriche, inclusa quella con cui collaboravo, una delle migliori e più accreditate, e la perdita del lavoro per le migliaia di persone dedite a quell'indotto industriale. Così, senza clamore, senza grandi manifestazioni sindacali, senza che la gente costantemente edotta dai media su millanta puttanate, ne venisse sostanzialmente informata. Tutta gente altrimenti ben felice di corre ad acquistare a prezzi assai più convenienti quei prodotti d'importazione Asiatica analoghi a quelli che le nostre fabbriche, a causa di quelli fallite, non producono più !

Ciò è accaduto e continua ad accadere in diversi altri settori, coinvolgendo tutta l'economia Italiana, Europea, Occidentale.

Il vero problema con cui ci si deve confrontare è sopratutto la solita incontrollata, feroce e devastante"Globalizzazione”, per cui noi oggi dovremmo competere con i Paesi dell'Est: Cina, India, ma anche Turchia ed ex URSS, satelliti inclusi (cioè Est Europa). Se poi in futuro arriverà anche l'Africa, con tutte le sue ricchezze naturali poste al servizio di un unico Continente Unito, un altro miliardo di uomini...! Questo oggi sembra veramente impossibile..., così come un paio di generazioni fà pareva sicuramente lo fosse per tutta l'Asia !

Il vero problema non è la "Finanza", non sono i "consumi" e neppure la "Politica", nonostante i suoi nefandi effetti sull'economia reale.

Il vero problema è la reale “produzione di ricchezza" !

Ma che cos'è la vera ricchezza di una Nazione ?

Non sono le Banche e tutto il denaro che contengono.

Non sono gli immobili, privati o statali, belli o brutti, grandi o piccoli.

Non sono le Azioni, le Obbligazioni, i Titoli di Stato ecc...

Non sono i Capitali imboscati all'estero.

La base portante della ricchezza, cioè dell'economia, sono le materie prime, il lavoro (sopratutto quello manifatturiero) e le esportazioni ! Tutto il resto, i "servizi", i trasporti, le telecomunicazioni, la logistica, il commercio, l'amministrazione, la gestione pubblica, ecc...,ecc...,ecc...sono solo accessori: spesso importanti o fondamentali, ma irrilevanti se vengono a mancare le basi dell'economia: materie prime, lavoro manifatturiero, esportazioni. Basi economiche di cui l'italia è tradizionalmente carente:

Di Materie Prime siamo totalmente privi, a partire dal Petrolio! Ed abbiamo appena perso l'occasione per sopperire, almeno in parte, rilanciando una buona volta il nucleare.

Per il "Lavoro"siamo tra i Paesi della CEE numericamente meno attrezzati,con solo un terzo o poco più di popolazione "attiva" (solo un Italiano su tre lavora, gli altri sono bambini o troppo giovani, studenti ad oltranza, disoccupati in attesa, vecchi pensionati, giovani pensionati, invalidi, falsi invalidi...).Non basta, siamo anche il paese con la più alta percentuale di "lavoratori" dediti al "Pubblico Impiego", cioè uno su tre (su tre Italiani che lavorano, uno è un dipendente diretto dello Stato ed è ben noto come quel settore produca più “burocrazia” che ricchezza…).

Per le "Export Import" la nostra “Bilancia” è tradizionalmente negativa, sopratutto grazie al solito "Petrolio", che ci rovina i conti ! Ma anche quando riusciamo ad esportare, magari alla grande, come accade in settori più fortunati del "Made in Italy": Moda, Nautica da nababbi, Mobili d’elite, Vini ed Alimenti d.o.c. e d.o.p., ecc...non è tutto oro quello che lucica. Sempre più spesso capita che sono le "idee", lo "Styling", il "Design" e forse i relativi assemblaggi quelli effettivamente "Made in Italy", perchè molte materie prime o perfino tante lavorazioni sono in realtà prodotte in Paesi Terzi...Ciò che formalmente non inficia il "Made in Italy", ma sicuramente danneggia sia la bilancia dei pagamenti che le Aziende ed i Lavoratori Italiani ! D'altro canto non si può derogare dalle leggi del Mercato: esportando anche prodotti di livello bisogna confrontarsi con la concorrenza, ed alla fine anche i "prezzi" qualche importanza ce l'hanno !

Tutto ciò indurrebbe alla considerazione che nonostante questa datata situazione siamo stati capaci di esprimere un'economia complessivamente apparentemente florida.

Ma ora i nodi sono veramente giunti al pettine, non ci sono più spazi per rimandare ancora provvedimenti assolutamente irrinunciabili. Che potrebbero essere:

Inevitabile, drastico innalzamento delle età pensionabili, l'INPS suo malgrado essendo una delle prime cause del baratro in cui sprofonda il Debito Pubblico.

Tagli inesorabili alla Pubblica Amministrazione, a partire dai suoi tanti rami secchi, burocraticamente inutili o perfino deleteri.

Tagli ai tanti privilegi e previlegiati della Politica, dell'Amministrazione Statale e carrozzoni ad essi correlati. In definitiva drastici tagli a quel costosissimo ed in gran parte inutile, spesso perfino deleterio“sistema” politico statalista.

Tagli all'assistenzialismo ad oltranza, che non ha limiti ne confini di decenza, tra cui ad esempio la pensione di vecchiaia ai neocittadini extracomunitari che compiono 65 anni ma mai hanno versato una lira od un euro di contributi !

Dismissione del patrimonio pubblico inutilizzato e/o sottoutilizzato, che nulla produce ed anzi costa, in quanto a gestione, manutenzione e custodia.

Rilancio dell'economia reale, cioè quella che veramente produce ricchezza, con provvedimenti che la favoriscano in termini di sgravi fiscali, energia a costi preferenziali, sostanziali modifiche al sistema normativo e fiscale che regola le assunzioni ed il lavoro, così da aiutare sia le imprese con minori costi che i dipendenti, premiati per qualità e quantità del loro lavoro.

In buona sostanza defiscalizzazione, desindacalizzazione e deburocratizzazione generale del sistema Italia, anche ad impedire l'ulteriore fuga altrove di tante imprese, spesso le migliori!

Attenta analisi e selezione dei settori produttivi da favorire, in relazione alle reali prospettive della Bilancia dei Pagamenti, cioè del successo ai fini delle esportazioni o per ovviare all’eccesso d’importazioni.

Assunzione di concreti provvedimenti e relativi investimenti per sopperire al fabbisogno energetico (non basta risparmiare, anche se è importante), sopratutto verso quelle forme di energia ben più determinanti che non le "alternative" del solare ed eolico: il nucleare e l'idroelettrico.

Infine le cose più difficili: rimpiazzare la "Casta" dei politicanti con Tecnici e veri statisti, seri, attendibili, preparati e magari anche...onesti ! Rivedere i nostri atteggiamenti, i metri di giudizio e d'intervento, su piani altrettanto obbiettivi, spassionati, aconfessionali e magari anche...onesti !

"Ho fatto un sogno", diceva qualcuno una volta...

Questo potrebbe essere oggi il nostro, sopratutto a beneficio delle più giovani e future generazioni che nell'attuale divenire immagino altrimenti dedite all'espatrio clandestino, per sopravvivere miseramente, andando a fare i lavori più umili presso i nuovi ricchi dell'ex URSS, della Cina e dell'India...,dove sicuramente non troverebbero l’accoglienza e tolleranza che oggi l'Italia riserva agli Africani, agli est Europei, ai Cinesi, agli Indiani, ai Filippini, ai Salvadoregni e chi più ne ha...

Mi scuso per la spietata analisi, alla faccia del gratuito “ottimismo”, che in quei termini considero “pericoloso”, ma giuro che non mi ha divertito neanche un pò l'esprimerla, anzi !

L'asino che scrive.