sabato 4 ottobre 2014

I SETTE VIZI CAPITALI



I SETTE VIZI CAPITALI  
dei politici italiani

Nella Dottrina Cristiana Sono un elenco di inclinazioni morali e comportamentali dell'anima umana, chiamati anche “peccati capitali”, che si contrappongono alle virtù, dette anche “teologali”. 
Sono detti "capitali" perché più gravi e principali, rispetto ad altri. 

Eccone l’elenco, con breve descrizione, in abbinamento ad alcuni nominativi eccellenti della "politica".
Diversi nomi sono meritatamente ripetuti anche in diverse categorie di vizi, essendo appunto polivalenti le loro caratteristiche...viziose.
Sono elencati anche supporter “esterni”, cioè elementi che la politica la fanno, quanto e più di coloro che ne hanno un incarico ufficiale, non avendone altrimenti titolo formale, quali giornalisti, manager, magistrati.

IRA
Rabbia, iracondia, furia, collera, furore, sdegno, rancore, indignazione, stizza…

E’ sentimento che appartiene soprattutto alle persone sanguigne, irascibili, che facilmente trascendono il controllo della propria emotività, che si lasciano trasportare da un impeto interiore, improvviso quanto evidente e prevalentemente irrazionale. Ma è anche spesso una caratteristica di certe acque chete, che sembrano controllarsi sotto una livida calma apparente, tranne poi sbottare con effetti ancor più perniciosi dell’eruzione vulcanica di furiosi platealmente manifesti:
Bersani, Di Pietro, Grillo, Sgarbi, Santoro, Bossi, Giulano Ferrara…

SUPERBIA
Alterigia, tracotanza, altezzosità, presunzione, boria, protervia, spocchia, supponenza, vanagloria…
Tipico di coloro che si ritengono “superiori” agli altri in genere, sentimento per chiunque inammissibile che tuttavia trapela il più delle volte dai comportamenti, dalle espressioni del volto, perfino dai movimenti del corpo, dalle parole, dai ragionamenti…
Il mento sollevato, le sopraciglia arcuate, l’essere “impettiti” (basta pensare allo stereotipo di Mussolini concionante, affacciato al balcone di piazza Venezia !), il sussiego nell’esprimersi…
Considerazione a parte merita la “falsa modestia”, che nella sostanza dei comportamenti di chi la pratica risulta spesso ancor più spocchiosa. Alcuni "superbi":
Berlusconi, Dalema, Monti, Prodi, Boldrini, Bossi, Fini, Grillo, Renzi, Bersani, Scalfari, Fazio, Santoro, Rodotà, Giannini, Briatore…

GOLA
Golosità, ingordigia, bramosia, avidità, cupidigia…
Anche questo vizio molto comune e diffuso appartiene ad ampia schiera di politici ed affini. Nello specifico vanno considerati soprattutto i più “edonisti”, coloro cioè che bramano assai più i beni materiali che non la fama, il potere, il successo nella carriera, anche se tra di loro vi sono dei veri campioni delle “prove multiple”, decisamente impegnati cioè in diversi vizi capitali.
Primo ? Greganti !
Mario Chiesa, Primo Greganti, Lusi, Belsito, Frigerio, Bossi family, Orsoni, Galan, Josefa Idem, Di Pietro ?...Per alcuni di costoro e molti altri vale sempre il principio d’innocenza presunta in assenza di condanna definitiva. Per Di Pietro invece restano solo sospetti ed accuse mediatiche, in assenza di concreti accertamenti, di fatto mai avviati, probabilmente venendo considerato “super partes” il primo autore di “mani pulite” (= mani…impunite…).

AVARIZIA
Tirchieria, spilorceria, taccagneria, grettezza, ingenerosità pidocchioseria, meschinità…
L’aspetto forse più eclatante dell’avarizia in politica è la “mancanza di generosità” intesa in senso “etico e morale” !
Ciò che è soprattutto classificabile come “grettezza”, ossia la negazione o incapacità di essere magnanimi, comprensivi, accoglienti anche solo  delle opinioni altrui, disponibili al dialogo e finanche al perdono…, non disponibili comunque a riconoscere le qualità di avversari e colleghi, spesso dimostrando insensibilità e chiusura anche verso “la gente”, quel “popolo” cioè per cui ci si dovrebbe altrimenti prodigare.
Monti, Fornero, Fini, Dalema, Bossi, Camusso, Bindi, Cofferati, Vendola…

INVIDIA
astio, rancore, stizza, rivalità, concorrenza, malvolenza, biliosità, gelosia…
E’ forse il vizio più diffuso tra i politici, gran parte dei quali tende naturalmente ad invidiare i propri colleghi in genere.
Ma la gelosia, l’invidia è anche la base “politica” portante di molti, che non potendo o comunque non riuscendo a realizzarsi in altri campi o a perseguire comunque itinerari di fama e di ricchezza hanno poi ripiegato sulla politica. L’invidia, la gelosia per i successi di manager del business, di artisti, scrittori, showman di affermata grandezza…sono forse la base portante delle carriere di molti “mestieranti della politica”…
Il sempre "livido" Fassina...
Bindi, Civati, Fassina, Fazio, Ingroia, Minneo, LaNunziata, Camuso, Santoro, Floris, Fini…
Fassina merita una citazione particolare, essendo per immagine e modi di fare lo stereotipo totale del "bilioso invidioso" !

ACCIDIA
Sinecura, indifferenza, noia, rinuncia, pigrizia, indolenza, ignavia, apatia…
Certamente è il vizio dei meno ambiziosi, di coloro che alla politica “attiva” (si fa per dire…)  sono giunti più che altro per “sistemarsi”…,
per piazzare il loro “onorevole” deretano su di uno scranno ottimamente retribuito, con tutta una serie di appannaggi e vantaggi accessori, che gli rendano elevata rispettabilità, censo, sicurezza, protezione e magari anche una certa qual dose d’impunibilità…Il tutto possibilmente per vita natural durante…! Quest’istanza in generale è sicuramente attribuibile ad una grande quantità di politici, che tuttavia non si fermano a quella, ma intendono spesso perseguire anche o soprattutto dei loro disegni, programmi a volte ambiziosi e percorsi talora impegnativi.
Ma gli “accidiosi” interessa invece unicamente quello: il comodo scranno dorato su cui poter talora appisolarsi, simulando una presenza che anche quando è raramente tale, è meramente atto formale di pseudopartecipazione.
Gli accidiosi sono tantissimi, probabilmente la stramaggioranza ad esempio dei parlamentari, ma proprio perché mimetizzati in un basso profilo di comodo restano di fatto sconosciuti al grande pubblico, alla gente comune che le notizie, sempre più nauseabonde della politica, le orecchia perlopiù di sfuggita dai media di maggior diffusione.
Ma dovendo indicarne un esempio, primariamente emblematico di “accidioso” totale, bene costui non può essere altri se non
ANTONIO RAZZI !
La sua origine è emblematica: eletto nella Circoscrizione Estero – Europa per l’Italia dei…“valori”, passò poi con estrema disinvoltura a “Noi Sud” per infine vendersi a Berlusconi, a favore del cui governo votò, unitamente a tale Scilipoti, fungendo così da determinante “ago della bilancia”…
Estremamente significativo un suo “fuori onda” registrato e trasmesso in TV da “Gli Intoccabili” :
Andavamo e dicevamo: "Presidente, siamo noi due, quanto ci molla? [...] Qui, ce ne date un milione?" E io e lui, con un milione ci facevamo una campagna elettorale, facevamo un partito nuovo. [...] Perché per noi due il governo s'è salvato. Che 314 a 311. Se io e Scilipoti andavamo di là per un voto cadeva, cadeva Berlusconi. [...] Io avevo già deciso da un mese prima [di votare la fiducia, ndr]. [...] Ma non avevo la pensione ancora. Dieci giorni mi mancavano. E per dieci giorni mi inculavano. Perché se si votava dal 28 come era in programma, il 28 di marzo, io per dieci giorni non pigliavo la pensione. [...] »
Antonio Razzi…e poi ci si domanda perché la maggior parte della gente non va più a votare !
Notevole anche un suo altro fuorinda, in cui istruisce un collega sulla sua...etica comportamentale degli onorevoli parlamentari :
“…che ti frega… noi siamo qui per fottere…, acchiappare tutto quello che ci riesce…basso profilo e via…”
Antonio Razzi…e poi ci si domanda perché la maggior parte della gente non va più a votare !

LUSSURIA
Questo tradizionalmente è un vizio trascurato dai politici Italioti. 
Sarà perché come sosteneva qualcuno...
“cummanari è megghiu ca futteri”…,
Cummanari o futteri ? Questo è il problema !
Anche perché la cultura cattolicomaschilista nostrana ha sempre teso a sottintendere, sottovalutare, in definitiva perdonare per carità di “Patria e famiglia” le scappatelle del priveè, in particolare quelle dei personaggi più altocolocati…Senza contare che la propensione al "gallismo" induce a considerare l'inclinazione alla lussuria assai più un merito che non una colpa...! Fatto è che in circa mezzo secolo di prima repubblica quel poco che in proposito emerse restò di fatto confinato alle
 “mutande sporche sotto l’abito immacolato”, 
tipica espressione atta a definirne l’andazzo in odore democristiano…In 50 anni ci furono si e no un paio di episodi di “pruderie” sessuale: il famoso “Caso Montesi”, alla ribalta della cronaca nei primi anni ’50, artatamente montato dal DC Amintore Fanfani (con la complicità della prima grande ondata di “gossip” giornalistico) ai danni del suo grande rivale, ministro Attilio Piccioni, il cui figlio Piero, stimato musicista, compositore di fama ed autore di svariate colonne sonore cinematografiche, finì immeritatamente indagato in una sordida storia di orgie, droga ecc…, riguardante la Roma “bene”, già avviata alla poi famosa “dolce vita”, patron un sedicente “Conte” Ugo Montagna, nella cui villa sarebbe in qualche modo defunta una giovane romana di modesta estrazione, poi ritrovata annegata sul lungo mare di Fregene…(v. blog: Il colpo di stato e la storia di Wima Montesi = http://littleworldtoday.blogspot.it/2013/11/il-colpo-di-stato-e-la-storia-di-wilma.html
Il ministro Piccioni e Wilma Montesi.

L'altro, unico che io rammenti, riguardava i così detti “balletti verdi” una sorta di happening gay cui furono scoperti partecipare alcuni notevoli esponenti D.C., con grande scandalo mediatico faticosamente
minimizzato dalle massime autorità politiche del tempo.
Diversa diventa invece la storia per la seconda repubblica, quando la guerra tra politici arriva ai ferri più corti, assumendo spesso le strategie tipiche del puritanesimo anglosassone, altrimenti tradizionalmente sensibilissimo agli episodi di forti pruderie, che non trascurarono presidenti in carica, primi ministri ed affini. 
Ma il grande innovatore in quest’ambito è sicuramente stato
 Silvio Berlusconi
la cui enorme megalomania non trascurò, fra le tante, anche l’innoportunità politica di esibirsi ad oltranza in qualità di “macho” per eccellenza ! Coniugato in seconde nozze con un’attrice, nota soprattutto per saper esibire assai discintamente le proprie “grazie”, fù sempre assai attivo ben oltre il ristretto ambito del talamo coniugale. Ciò che molti altri hanno in realtà fatto prima e dopo di lui, ma senza vantarsene in giro, soprattutto se ed in quanto inibiti dalla opportunità di un primario incarico istituzionale !
Bettino Craxi
Il suo amico e compagno di merende, Bettino Craxi, sicuramente non gli fù da meno in quel "vizio", ma solamente a distanza di tempo, lui morto e sepolto in nord Africa, si seppe ad esempio delle sue frequentazioni con la porno star per eccellenza, Moana Pozzi. 
Non sono tuttavia tantissimi i casi di politici italiani ufficialmente implicati nel vizio capitale della “lussuria”, forse perchè spesso tale è appunto considerato dai più una"virtù":
Marazzo (ex presidente regione Lazio) e  Sircana (già portavoce di  Romano Prodi), entrambi  con il debole per i transessuali, Cosimo Mele, BertolasoNon possono infine, per definizione omettersi Ilona Staller, famosa pornostar col nome di Cicciolina, ex deputata radicale (percepisce da 20 anni lauta pensione avendo per ben 2 anni fatta qualche apparizione in parlamento ), ed il foggiano Wladimiro Guadagno, al secolo Wladimir Luxuria, eletto nel partito di “Niki” Vendola, icona della specie superprotetta dei “diversi”. Pochi sanno che l’intervento per cambiare sesso a Wladimiro, come a qualunque altro gay che lo desideri (costo tra i 24 ed 50mila euro) è totalmente a carico del servizio sanitario nazionale, cioè dei cittadini italiani che pagano le tasse !
Vladimiro Guadagno, in "arte" (politica) Luxuria.
Ciò che personalmente mi gratifica enormemente: la consapevolezza che lo stato mi abbia estorto parte dei miei sudati introiti da lavoro per poter far si che Vladimiro diventasse Vladimira !
L'asino che scrive. 









































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