domenica 3 aprile 2011

Mio figlio, emigrante in Australia nel 1990

La realtà dei fatti, come ce la raccontano i mass media si sà, è sempre, poco o tanto artefatta, "interpretata", rivista e corretta, adulterata...da come ce la vogliono raccontare i partigiani delle varie correnti politiche, etico morali, laiche o religiose asservendola ai propri dogmi !
Noi poi tendiamo a preferire, acriticamente, chi ci racconta quel che più ci piace ascoltare, credere, convenire !
Per quanto mi riguarda registro livelli di nausea e di rifiuto sempre crescenti, oltre ogni precedente esperienza e previsione, verso la "informazione", di qualunque tipo, con rarissime eterogenee eccezioni.

Ora non si sente nè legge null'altro che di clandestini, pardon "emigranti"...Questa sembra essere ormai l'unica preoccupazione nazionale: accoglierli, dargli subito ogni forma di assistenza inclusi sussidio di disoccupazione, diritto alla casa, impunità garantita in via preliminare da ogni probabile reato che diversi di loro inevitabilmente commetteranno e, last but not least, diritto di voto...
Oppure espellerli a cannonate, affondando la carrette su cui tentano in massa di spiaggiare sui nostri lidi...
Tunisini, Algerini, Marocchini, Senegalesi, arriva di tutto per fare di tutto, in un ampio ventaglio che va dal bene al peggiore dei mali, chi
lo sà ? Chi vivrà vedrà...e pagherà !
Tutti "travestiti" da Libici perseguitati politici, meritevoli di asilo...
Chi li verifica, chi li controlla, chi li organizza ?

Ma noi Italiani, dice il Capo dello Stato, dobbiamo essere bravi...perchè fummo emigranti...Si, lo siamo stati alla grande, sopratutto verso certi paesi, i quali tutti pretendevano da noi, giustamente, documenti e garanzie, sottoponendoci a, controlli, visite mediche di idoneità, verifiche di abilità al lavoro, contandoci perfino i pidocchi...

Un annedoto: mio figlio Gioel nel 1990, a 16 anni andò in Australia come "exchange student" tramite EF Foundation, primaria organizzazione Svedese, attiva nel settore a livello mondiale. Doveva fermarsi là per circa 9 mesi, ospite di famiglie Australiane, frequentando le scuole locali. Non vi dico a quante verifiche, visite e controlli fù sottoposto presso il Consolato di Milano per poter avere il visto di accesso, munito tra l'altro di adeguato "capitale" ed assicurazione per le malattie...
Quei fascisti degli Australiani !
I quali fino alla metà degli anni '80 ricevevano ancora "emigranti", regolarmente selezionati, verificati ed autenticati, pagandogli perfino il viaggio per nave, l'alloggio iniziale in Australia per i primi mesi, il corso gratuito obbligatorio di lingua Inglese e l'avviamento al lavoro !
Quegli sporchi razzisti !
Ma le carrette di indonesiani che tentano lo sbarco da Nord in Australia
vengono regolarmente intercettate dalla marina Australiana, rifornite di cibo, acqua e carburante e scortate il più vicinio possbile ai luoghi di partenza.
Sporchi, fascisti e razzisti Australiani, reazionari privi di umanità e di memoria della loro condizione orginale di emigranti totali !

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