Ha la bilancia per pesare e la spada per punire...ma non la"benda"sugli occhi per essere ...imparziale ! |
UN PAESE A SOVRANITA' LIMITATA
terza ed ultima parte:
MAGISTRATURA E LEGALITA'
La gestione della "GIUSTIZIA" in Italia e
fortemente condizionata da uno "storico", un passato rovinosamente negativo, involuto, distorto, spesso deviato e
corrotto dalla politica, da preponderanti interessi "privati", da
sporchi giochi di potere, per lo piu'occulti ma spesso anche sfacciatamente
palesi !
Compagni di merende...in tempi non sospetti... |
Tutta la nostra storia, lontana e recente, e caratterizzata
da episodi in tal senso significativi.
Basta rileggersi il Manzoni dei "Promessi sposi" e
de "La colonna infame" per farsi
un opinione in merito. Le "gride" e leggi paventate da
azzeccagarbugli e legulei, il "dagli agli untori" fomentato ad arte
per deviare attenzione e rabbia del popolo bue ed inconsapevole..., cosi' come gran
parte delle vicende e situazioni narrate dal Manzoni sono permeate da un palese
significato di denunzia e riprovazione per come fosse vergognosamente gestita e
diffusa l'ingiustizia.
Il giudice di Pinocchio |
Basti considerare come Pinocchio viene giudicato colpevole in quanto... "derubato"..., come sancisce il Giudice scimmione:
"Quel povero diavolo è stato derubato di quattro monete d'oro: pigliatelo dunque e mettetelo subito in prigione."
Esattamente come spesso accade anche ora !!!
Venendo quindi a tempi piu' recenti, volutamente omettendo il ventennio fascista, caratterizzato da un uso sistematicamente strumentale della Legge ( ma il famigerato "Codice Rocco" rimase in vigore fino a pochi anni or sono !), la recente storia della Repubblica e' caratterizzata da una sterminata serie di episodi, oltremodo significativi della cattiva giustizia: errori clamorosi, inchieste insabbiate, conclusioni strumentali, interferenze della politica e delle lobbies del potere economico...Per non parlare dell'inadeguatezza di molti "Magistrati".e della palese disonesta' di alcuni.
"inchieste insabbiate...conclusioni strumentali" |
FARE IL GIUDICE
Farlo veramente, con onesta', equilibrio, competenza, farlo
con "Giustizia"...
Io credo sia una delle cose più difficili, impegnative e
coinvolgenti dell'attivita' umana !
E' l'ultimo lavoro al mondo cui vorrei dedicarmi, che sarei
disposto a fare solo se espressamente richiesto da un alto, pressoche'
sacrificale senso di dovere ed opportunita'umanistica.
Quanti"Magistrati" pensate che ci siano "in
carriera", ancorche' minimamente coinvolti da analoghi sentimenti, dubbi,
remore, perplessita', ispirazioni, crisi di coscienza..?
Per fare il "Magistrato, per amministrare la
"Giustizia" io credo dovrebbe esserci una accurata, ferrea selezione,
che preveda innazitutto una valutazione psicoattitudinale, un'analisi
caratteriale delle motivazioni, una valutazione approfondita della personalita'
dei candidati, molto attenta alle loro intime istanze, propensioni, carenze e...devianze...
...dubbi, remore, perplessità... |
Chi giudica gli altri
uomini, spesso disponendo totalmente ed ineluttabilmente del loro
destino, della loro stessa vita, o anche "solo" della loro
"immagine" pubblica, del loro
"buon nome", dovrebbe possedere un elevatissimo senso della
responsabilita', una capacita' di giudizio per quanto possibile "super
partes", una totale, completa, incontaminata capacita' di valutare e di
decidere !
Quanti "Magistrati" pensate ci siano "in
carriera" che rispondano a tali requisiti ?
GIUDICARE EQUIVALE SPESSO A DETERMINARE IL DESTINO
DELL'INTERA VITA DI UNA PERSONA !
Quanti "Giudici" pensate siano in grado di farlo
"equamente", assetticamente, senza lasciarsi influenzare, nel bene o
nel male, dai propri sentimenti, dalla propria storia di vita, dai propri
sentimenti, senza subire i condizionamenti dei torti e dei traumi personalmente
subiti ?
Si, la perfezione e' degli Dei, ma chi giudica altri uomini
necessariamente paradossalmente assurge
ad un ruolo "divino" !
Assurge ad un ruolo "divino"... |
Se io dovessi svolgere un sifatto ingrato compito, ne
sentirei innanzitutto l'enorme peso, il carico infinito delle responsabilita' incombenti, il dolore estremo
per la paura di "sbagliare"...
LA PAURA DI SBAGLIARE !
Quanti "Giudici" pensate siano veramente oberati da analoghi pensieri e sentimenti ?
Si potra' obbiettare che tuttavia, in fondo, un giudice
"deve giudicare" senza rischiare
di finire annientato sotto il peso di un compito cosi' arduo ed oneroso,
quello di
FARE GIUSTIZIA !
Cio' sicuramente e' vero, ma non dovrebbe assolutamente
costituire un alibi per la leggerezza e superficialita', per la palese
partigianeria, o perfino per il clientelismo con cui troppe sentenze vengono
emesse.
Giustizia...è...potere ! |
Nella mia strema incompetenza di individuo qualunque, non
specificamente esperto, unicamente informato da una lunga e talora sofferta
esperienza di vita, non ho soluzioni da indicare, schemi da suggerire per
un,opportuna,indispensabile
RIFORMA DELLA GIUSTIZIA.
Le mie personali esperienze in campo giuridico, oltre a
banali studi a livello universitario di
Diritto Pubblico e Privato che risalgono a mezzo secolo fa', sono
fortunatamente limitate a pochi episodi in cui mi sono trovato coinvolto, come
attore o come testimone, episodi di poco conto in ambito "civile",
anche se talora assai onerosi, tutti comunque estremamente deludenti, perfino
quando il giudizio si e' concluso a nostro favore !
In un altro episodio, molto significativo e particolare, fui
indagato a mia insaputa, probabilmente anche dai "Servizi", ma per
motivi totalmente riconducibili a situazioni in cui si voleva favorire un
interesse molto personale di qualcuno, amico particolare di qualcun'altro...Il
risultato fù che a mio carico venne
elaborato un voluminoso "fascicolo rosso", che solo l'onesta' ed intelligenza di un
Funzionario, Capo dell'Ufficio Passaporti (documento che mi veniva
inspiegabilmente negato), porto' infine di fatto ad annullare, come ricordo
nello specifico, particolareggiato racconto su altro blog: "the lonely
dolphin" =http://swimmingeorge.blogspot.it/
Anche dai "Servizi"... |
Tuttavia io credo di poter comunque dire qualcosa, da mero
cittadino, faticosamente, soffertamente, criticamente "pensante".
In Italia NON mancano certamente leggi, decreti, norme,
codici,
dispositivi per amministrare la GIUSTIZIA.
dispositivi per amministrare la GIUSTIZIA.
Ce ne sono semai TROPPI, spesso involuti,
incasinati e contradittori doppioni !
Cio' che invece troppo spesso manca e' la possibilita' e\o
capacita' di amministrare adeguatamente, cioe' correttamente, equamente e
rapidamente la "Giustizia" !
Ci sono probabilmente troppi Giudici, troppi Magistrati
unicamente o sopratutto interessati alla "Carriera", alla
"notorieta' "' agli ottimi stipendi, prerogative e sicurezza, economica
e professionale che quei ruoli contemplano. Nonchè alle possibilità di usare la notorietà, in qualche modo acquisita,
come trampolino di lancio verso la politica...
come trampolino di lancio verso la politica...
La SEPARAZIONE DELLE CARRIERE,
di cui si continua da anni inutilmente a cianciare in
Parlamento e nei vari Governicchi, sarebbe un provvedimento da assumere con la massima decisione e
drasticita' !
Ma questo e'solo un esempio di quanto, molto altro
occorrerebbe provvedere.
Ma in definitiva io credo, che ben oltre nuove norme e
riassetti, occorrerebbe ripensare, cioe' "rieducare" una cultura
della
FIGURA DEL GIUDICE
altamente ispirata al DIRITTO NATURALE, cioe' al profondo ed
intimo senso di equita' e di giustizia che e' ormai da millenni elemento
fondamentale e portante delle principali Civilta', delle espressioni piu' elevate della migliore cultura del
progresso degli uomini, sopratutto in ambito sociale, etico, morale.
...espressioni più elevate della migliore cultura... |
Quanti "Giudici" credete siano veramente
allineati, nello svolgimento del loro gravissimo compito, a questo
"sapere", assolutamente essenziale per il loro operato ?
Concludo con la breve citazione di alcuni versi, toccanti e
significativi, tratti dal meraviglioso canto di Oscar Wilde, la lirica che
forse io amo di piu'per il suo elevatissimo livello di Poesia:
"La ballata del carcere di Riding"
Infame prigione in cui il grande poeta fu rinchiuso per tre
anni, reo di sodomia e di supposta associata corrutela.
"Io non so se le Leggi siano giuste...
ma questo io so: che ogni castigo
che l'uomo ha deciso per l'uomo...
rende paglia il frumento e conserva gli sterpi
con un setaccio che restituisce solo il male,
ingigantendolo!
E so anche questo:
...che ogni sentenza dagli uomini emanata
è spesso costruita con mattoni di vergogna
e circondata da impalcature di omertà, per timore
che Cristo possa vedere come gli uomini
dispongono dei propri fratelli !"
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