lunedì 26 settembre 2011

TUNNEL E...GRAN SESSO...

(acceleratore di particelle o ciclotrone)

L TUNNEL PIU' LUNGO DEL MONDO...E IL "GRAN SESSO".
Al termine del post viene svelato qual'è veramente..."il più lungo"

Il tunnel più lungo è sicuramente quello che convoglia polemiche pretestuose e speculazioni gratuite, sollevate continuamente da ogni parte politica, ormai priva di ogni altro possibile argomento !
Così un banale sillogismo, la figura retorica emblematicamente proposta dalla Gelmini, rivolta ad enfatizzare una presunta "scoperta scentifica", viene subito interpretato come una vistosa "gaffe", da ignorante matricolata.
Se invece di usare la parola "tunnel", per altro più consona alla circostanza, avesse usato la ricorrente figura retorica di "un ponte che idealmente unisce il Gran Sasso a Ginevra", sarebbe stato più difficile cogliere la pretesa "gaffe"...
Non voglio difendere nessuno, perchè nell'attuale situazione non credo ci sia chi lo meriti, ma solo ristabilire un minimo di obbiettività nella valutazione dei fatti.

Presunta scoperta scientifica perchè in realtà non lo è affatto, anche se come tale viene sbandierata: la Gelmini non sa o fà finta di non sapere, per ignoranza o speculazione mediatica, che già nel 1994 fù divulgata e documentata la notizia di analogo esperimento effettuato (e riuscito) a Colonia da due fisici Tedeschi.
Non solo, ma anche al CNR di Firenze, già 11 anni fà, si ottenne analogo esito: il superamento della velocità della luce ad uso dei soliti "neutrini".
Esito sicuramente eclatante, ma che non inficia minimamente le teorie relativistiche di Einstein, le quali in realtà prevedono ben altri sviluppi, basti pensare allo "spazio curvo", ai "buchi neri"...ecc...ecc...
Del resto la Fantascienza ha già ampiamente travalicato quei confini, con ipotesi probabilmente futuribili (v. "Star Gate" e l'esistenza dello "IperSpazio"), come del resto già avevano fatto Giulio Verne nell'800, che ipotizzò un viaggio sulla Luna quando ancora non esistevano gli aereoplani, ed Arthur Clarck, che scrisse "Odissea nello Spazio" prima ancora che iniziassero i voli interplanetari.

Noi siamo giustamente sbalorditi da tante scoperte scentifiche che hanno affollato e drasticamente mutato la nostra vita nell'ultimo secolo o poco più, perciò non riusciamo ad immaginare che questo è soltanto l'inizio !

Riusciamo invece benissimo ad "immaginare" le "gaffe" dei politici,
che tante davvero ne fanno ( Berlusconi ne è sicuramente il campionissimo !), inventandole ad arte anche quando così non è, come nel caso Gelmini !
E, lo ripeto, non voglio difendere nessuno, perchè nessuno lo merita.

In ogni caso sarebbe stata assai più divertente la "Gaffe" del "tunnel più lungo", quello che parte non dal Gran Sasso, ma dal "Gran Sesso", ovvio attributo ed ormai unico vanto rivendicabile (per lo meno "nelle intenzioni") dal vegliardo e pur sempre assatanato Presidente del Consiglio Italiano !
Questo sì, perlomeno in termini mediatici, vero ed unico primato Italiano nel Mondo ! Nostro malgrado !

Statemi bene, che ce nè bisogno !

L'asino che scrive

p.s.:
mi scuso per l'eccesso di punti esclamativi, ma "quanno ce vò, ce vò"!
p.p.s.: nell'immagine d'apertura si vede chiaramente, all'interno del tunnel, il gran sesso che tutto lo percorre, ovviamente di colore..."azzurro"...

Qui sotto: dall'archivio del Corriere della Sera un estratto dell'articolo apparso il 9 Luglio 2.000, che dava conto dei due esperimenti, Colonia e Firenze, per cui era stato infranto il "muro della velocità della luce".

"I pionieristici esperimenti condotti in Italia e negli Stati Uniti per tentare di superare i limiti stabiliti dalle teorie fisiche: quando un gruppo di impulsi supera la velocità della luce.

DAL NOSTRO INVIATO, FIRENZE: i Pionieri della superluminalità, cioè della luce che sfonda il limite dei 300.000 chilometri al secondo. Questa è la sensazione che si ha entrando nel laboratorio dell' Istituto di ricerca sulle onde elettromagnetiche (Iroe) del Cnr di Firenze, in cui operano i tre ricercatori italiani - Daniela Mugnai, Anedio Ranfagni e Rocco Ruggeri - che hanno lanciato segnali superluminali, per la prima volta, su un percorso di un metro (in precedenza non si era andati oltre qualche centimetro). Un mese dopo il clamoroso annuncio, seguito alla pubblicazione dell' articolo su «Physical Review Letters», siamo venuti all' Iroe per capire che cos' è che viaggia più veloce della luce, visto che da più parti si continua a ripetere che non è «l' informazione» ad aver conquistato la superluminalità, ma una caratteristica fisica di un particolare segnale elettromagnetico chiamata «velocità di gruppo», senza chiarire la distinzione...
Ma il risultato più spettacolare, stranamente sfuggito al clamore dei media, e tuttavia pubblicato su "Physics Letters" del 1994, appartiene a Heitmann e Nimtz, due fisici dell' università di Colonia, i quali sostengono di essere riusciti a generare e trasmettere, attraverso un piccolo tunnel di 114 millimetri, un segnale superluminale contenente informazione, con una velocità ben 4,7 volte maggiore di quella della luce..."

























domenica 11 settembre 2011

Dal "Cellulare" all'iPhone e all'Ipad..


(Punti di vista: iphone, chi lo usa e chi no ?)


DAL "TELEFONINO"all’Iphone, all’Ipad:
LA PREISTORIA DEL WIRELESS
(ovvero: i drastici cambiamenti delle attitudini comuni negli ultimi 20 anni.)
Nella foto accanto un' "antico" cellulare portatile.

Scherzando con una mia cugina sul suo per me ossessivo e maniacale uso dell' "iphone"*, in attesa del suo prossimo passo verso l' "Ipad!** è nato tra di noi un piccolo dibattito rievocativo, un pò polemico e provocatorio, che mi ha portato a considerare l'enorme cambiamento, "culturale"prima ancora che tecnologico, che negli ultimi anni si è verificato nel settore delle telecomunicazioni !
Cambiamento che, considerando la sua rapidità ed i miliardi di persone coinvolte, nonchè l'enorme business che ha determinato, è sicuramente di gran lunga maggiore di quelli a suo tempo avvenuti con l'uso della radio di Marconi e del telefono via cavo.

Oggi non esiste o quasi persona, anziano, preadolescente, nullatenente disoccupato, scioperato, comunque "sfigato", che non ce l'abbia, il "telefonino" !
Ci sono persino analfabeti che hanno appositamente imparato a leggere, per lo meno quel minimo che gli consente di usarlo !
La stragrande maggioranza degli utenti, credo la totalità, non riuscirebbe ora a farne più a meno, tranne avendo importanti crisi esistenziali, di questo ormai comune, normalissimo, comodissimo, strausato ed abusato strumento dell'attuale epoca postmoderna.

Bene, pressochè tutti costoro, una ventina di anni fà, all'avvento della nuova tecnologia, gridavano allo scandalo per l'eccessivo modernismo trasgressivo:
per tutti loro il "telefono cellulare", allora costoso ed anche perciò assai lento nella sua diffusione, era uno strumento del diavolo, una banale, invadente forma di esibizionismo, il cui uso era da scoraggiare,stigmatizzare, reprimere o perfino vietare !
Quanti, che oggi non riuscirebbero a farne più assolutamente a meno, allora giuravano cha mai, e poi mai ! Avrebbero voluto usare quel pachiano, volgare, diabolico strumento, massima espressione di modernismo becero e deteriore!

Io altrimenti, quando finalmente ed incredibilmente arrivò, erano almeno dieci anni che lo sognavo, letteralmente !
Facendo da sempre o quasi un lavoro che mi portava continuamente in giro per il mondo, con la necessità frequente di contattare, in ogni momento della giornata, per motivi di lavoro clienti, ditte, uffici ed ogni tanto, buon ultimo, i familiari, ero sempre costretto all'uso del telefonici pubblici, con tutti i problemi relativi: un parcheggio per l'auto intanto che andavo a telefonare, il problema dei gettoni o della moneta, le cabine telefoniche luride, infette, talora simili a...cloache e spesso fuori funzione, antigeniche per la promiscuità, come minimo di avvicinare bocca ed orecchi, importanti veicoli d'infezione, là dove già l’aveva fatto una caterva di illustri sconosciuti...
Oppure rifugiare nei bar, dove dovevi consumare almeno un caffè (ne ho bevuti decine di migliaia più del necessario per poter telefonare!), per non parlare del furto spesso perpetrato dai gestori dei locali con la teleselezione, che ti facevano tranquillamente pagare dal doppio al triplo "a contatore", quando mancava l'apparecchio a gettone (spesso, se c'era, artatamente posto fuori uso...).
Buon ultimo il più delle volte non potevi scaricare fiscalmente il costo delle telefonate, in mancanza di un riscontro oggettivo.
Per non parlare delle emergenze, quando rimanevi bloccato per ore in autostrada e non potevi avvisare chi ti aspettava all’appuntamento.
Oppure avvertire chi ti veniva a prendere all'areoporto di Venezia o di Linate, che eri stato dirottato, causa nebbia, a Malpensa, a Ronchi dei Legionari o perfino Genova !

Io allora invidiavo ardentemente chi si poteva permettere un "radiotelefono" in auto: un'apparecchio radio ricetrasmittente collegato alla linea telefonica, in grado di "telefonare" pressochè normalmente a qualunque numero della rete, come un telefono qualsiasi.
Il costo d'installazione era elevato ma non impossibile, ma per il canone d'abbonamento occorreva spendere almeno un milione al mese di 30 anni fà !
Cioè una cosa per pochi superdotati, come il "Ragioniere" titolare della Fabbrica con cui allora collaboravo (v. "Il Fiore di Rete" su blog "the lonely dolphin"), che lo aveva installato sulla sua Ferrari.
Poi incredibilmente, verso la fine degli anni ’80 arrivarono i “Telefoni Cellulari”!
Costosi, ingombranti, con una copertura territoriale assai limitata, inizialmente previsti praticamente solo per l’installazione sulle auto, funzionavano per altro molto bene, quando c’era copertura, avendo per definizione una potenza ben 5 volte superiore a quella dei successivi “portatili”, potenza consentita sia dalla batteria dell’auto che dall’antenna sul tetto.
Nel ’90 installai il mio primo Motorola sull’ auto, rigorosamente con “vivavoce”, come poi sempre feci. E fù tutta un’altra vita, migliorando notevolmente comodità ed opportunità del mio lavoro e non solo.
Mi dotai poi anche del primo portatile indipendente dall’automobile, quindi trasferibile da un auto all’altra ed utilizzabile anche in ufficio, teoricamente “in giro ovvunque”,…pesava circa 5 kg. !
Era una sorta di pesante valigetta con un grosso, normale telefono a tasti.
Lo presi perché mi permetteva appunto l’uso su auto diverse ed in ufficio (la maggior parte dei miei clienti e referenti di lavoro avevano ormai memorizzato l’abitudine di chiamarmi sul portatile…).
Nel ’92- 93 acquistai il mio primo “cellulare portatile”, teoricamente tascabile, più realisticamente alloggiabile in apposita custodia, tipo “fondina” per revolver, che mi rifiutai sempre di indossare, che molti invece solevano esibire con malcelata e vanitosa ostentazione…
Io riuscivo ad infilarlo faticosamente nella tasca del cappotto (d’inverno), oppure lo tenevo in mano o nella valiggetta 24 ore (in antrambi i casi scomodissimo!).
A me poi dava, a differenza dei più, un enorme fastidio esibirlo, il “telefonino”.

Poi finalmente, verso la metà degli anni ’90, arrivò lo “Startac” Motorola ( v. immagine alla fine del racconto)
Era un “minicellulare”, un gioiellino della tecnica alloggiabile nel taschino della giacca ! Piccolo, ultrapiatto e leggerissimo, raggiunse allora le dimensioni minime che poi non furono più ulteriormente ridotte da alcun modello successivo, se non in maniera irrilevante. Ma utilizzava ancora le normali schede che permettevano il facilissimo e comodissimo trasferimento al cellulare veicolare, bastando poi unicamente ricomporre il codice PIN.

Allora non era ancora disponibile la tecnologia “Blue tooth”, che oggi permette ad un normale portatile di collegarsi al sistema vivavoce dell’auto. Per usare il quale, assai più affidabile e sicuro, occorreva avere un specifico telefono fisso sull’automobile.
Bastava poi trasferire la scheda, facilmente estraibile, da quello al miniportatile tascabile, quando si scendeva dall’automobile, e viceversa.

Lo Startac fù presentato da Motorola con l’enorme enfasi di una campagna promozionale mediatica molto astuta, mirata inizialmente ad un target di utenza molto selezionato, in funzione dell’altissimo prezzo di uscita di quel “gioiello”: 2 milioni e mezzo !
E fù subito, di fatto, uno “status simbol”! Possederlo significa per moltissimi rientrare nel “gotha” di coloro che “possono”. Per i quali esibirlo con non chalançe era il massimo dell’autocelebrazione.
Io, lo giuro, non mi sentii mai tra quelli, anche se fui tra i primissimi ad averlo.
Lo acquistai, incautamente, soprattutto perché potevo finalmente “nasconderlo”!
Non perché mi vergognassi di possederlo (anche se un po’ questo era vero…), ma perché potevo comodamente infilarlo in qualsiasi tasca, perfino nel taschino della giacca, e dimenticarmelo fintanto che suonava o dovevo comunque usarlo.
Incauto acquisto perché come pochi altri si rivelò sfortunato !
Lo pagai 2.400.000 lire, ma recuperando l’IVA e scaricando fiscalmente la spesa poi in realtà mi costò circa la metà; sempre un sacco di soldi, pur considerando che allora un normale, affidabile cellulare, costava tranquillamente 800mila lire !
Diciamo che potevo permettermelo.
Ma quel gioiellino aveva un piccolo difetto: era estremamente delicato.
Bastava che io starnutissi avendolo nel taschino (ammetto che i miei starnuti sono talora molto violenti, proporzionati ad una cassa toracica sovradimensionata) che i cristalli liquidi del piccolo schermo andavano insieme, non si leggeva più niente !
Fù più volte riparato in garanzia, ma era comunque una bella seccatura.
Poi capitò l’irrimediabile: durante un escursione sul “sentiero delle vasche”, un simpatico itinerario di trekking che sale verso il monte Cornizzolo, nelle vicinanze di Lecco, arrampicandosi all’interno di un torrentello ricco di cascatelle, larghe pozze (o “vasche”) balneabili, rocce e balze su cui arrampicare, mi scivolò fuori dal taschino mal chiuso dello zaino e finì in una…vasca, sottacqua !
Mi precipitai a recuperarlo, lo aprii per quanto potevo, asciugandolo in ogni modo, incluso il fiato dei miei tanti polmoni, tra l’ilarità (e la soddisfatta invidia?) dei miei compagni di escursione.
A casa poi lo asciugai con il fon, accuratamente ed a lungo ed il Lunedì lo portai all’assistenza, che dopo le solite 2-3 settimane me lo rese compiaciuta: “non è riparabile”! Compiaciuta perché si erano così finalmente portati fuori dal problema “garanzia” per quell’arnese che ne aveva sempre una.
Non riuscendo a rassegnarmi, data anche la spesa sostenuta, lo smontai e rismontai ancora, riuscendo infine, non so come, a farlo ancora funzionare, almeno al 99%!
Restava un unico difetto sul piccolo schermo a cristalli liquidi, leggibile ma esteticamente discutibile…Ma chi se ne frega, tanto lo uso solo io !
Smisi tuttavia di tenerlo nel taschino: in caso di …starnuto non me lo avrebbero più aggiustato !

La sua fine irrevocabile era comunque già segnata, inesorabilmente:
A neppure un anno dall’incauto acquisto mi trovai a viaggiare sulla Parma La Spezia ed al passo della Cisa con mia moglie ci fermammo all’autogrill: come sempre, scendendo dall’auto passai la scheda del telefono dal veicolare al miniportatile: la reperibilità pressochè totale nel mio lavoro era per me inderogabile.
Risalendo in auto estrassi la scheda dallo Startac, ma prima mi tolsi la giacca e mentre lo facevo posai il cellulare sul tetto dell’auto…e lì lo dimenticai…per sempre !
Nel senso che ripartii, infilandomi velocemente in autostrada per evitare di rallentare un grosso TIR in arrivo: lo sentii comunque strombazzare alla prima curva, domandandomi cosa cavolo volesse !
Poi capii, comunque troppo tardi, che voleva avvisarmi che il mio cellulare, dimenticato sul tetto, alla centrifuga di quella curva se n’era volato via ! Definitivamente !
Tornare indietro a cercarlo era praticamente pazzesco: avrei dovuto uscire molto più avanti, rientrare in direzione opposta, rifare il passo, riuscire di nuovo chissà dove ed infine rientrare…Ritrovare il posto e un improbabile parcheggio, sicuramente precario e pericoloso, ed avventurarmi alla ricerca, magari di un rottame già abbondantemente spiaccicato in mezzo all’autostrada…!
Tirai invece un sospiro di sollievo, rassegnato: finalmente me ne ero liberato, di quello sfortunatissimo acquisto !
Per qualche tempo tornai al vecchio portatile, ingombrante ma robusto ed affidabile.
Il costo dello Startac era nel frattempo, in sei mesi…, sceso da 2.500.000 a 500mila Lire ! Perciò fù palese l’astuta speculazione della promozione iniziale, che aveva pesantemente penalizzato tutti i pirla che avevano voluto essere tra i primi a possederlo. Io comunque, data l’esperienza vissuta, neanche gratis !
Ed invece gratis lo ebbi di nuovo: dopo sei mesi che avevo perso il mio, cambiando gestore telefonico lo ebbi in dotazione gratuita, con garanzia di sostituzione immediata in caso di problemi.
Problemi che per altro nei nuovi modelli erano stati in grandissima parte ovviati: mi capitò cadesse poi anche da sei metri di altezza senza conseguenze !

Oggi ci sono analoghi modelli robustissimi, che costano niente e che sono perfino facili da usare ! L’eventuale esibizionismo avviene ormai solo a livello di iphone e di ipad.
Ma soprattutto questi nuovi aggeggi offrono tutta una serie di funzioni ed opportunità.

*L’iphone è anche satellitare e permette di gestire anche Internet, cioè Google e la posta elettronica ! Di fare quindi immediati collegamenti, ricerche, dialoghi video, ecc…, ovvunque ci si trovi.
Come dice la mia sucitata cugina:

“L'iPhone che è il mio computer: anzichè stare al computer uso l'iphone..., è la mia agenda, la mia posta, skype, la mia rubrica, non dimenticare che non ho piu segretaria e devo controllare sempre quello che mi arriva e rispondere in tempo reale per esempio come è successo da te, al cliente col sito bloccato, inoltrando subito i mex al tecnico che per essere piu libero di giorno spesso lavora di notte.
E' il mio quaderno di appunti: annoto e invio, anziché prendere carta e penna, così non dimentico nulla, ad esempio l'altra sera mi inviavo i titoli dei film man mano che me li dicevi.
È solo cambiato il mezzo
Ps sono andata a vedere l'ipad ….

** L’Ipad è un “incrocio” tra telefono e computer, avendo tutte le caratteristiche di un potente PC, ma anche molto altro…nelle ridotissime dimensione di un sottile quaderno portatile. E’ già prevista nel breve la sua evoluzione a livello di “foglio di carta”…, funzionante in “touch screen”, cioè col solo tocco delle dita !
Mia cugina poi continua:

“Avevo dimenticato di precisare nella lista che è anche la mia macchina fotografica per il momento... Conto poi di comprarmene una.
La tecnologia cattura o come nel caso di mio marito genera rifiuto.
Ma credimi: io non sono a livelli di rischio maniacale.
Per il mio lavoro è fondamentale il mondo Apple, in ufficio ho tre Mac
E tutti interfacciati con l’iPhone per gestire files o immagini anche a distanza. Se pensi che ho scattato foto mentre ero a convegno, le ho mandate ai grafici che dopo mezzora mi hanno rimandato i files elaborati che ho presentato ai clienti.
Sono cose apprezzate!”

Con ciò rispondendo alle mie illazioni sulla sua per me ossessiva dipendenza dal suo nuovo, bellissimo giocattolo.
Illazioni cui ha anche vendicativamente rievocato, con sadico gusto, l’episodio dello Startac affogato nel “sentiero delle vasche”…:

“Ricordo invece il tuo bellissimo cellulare nuovo scappato fuori dallo zainetto, finito nel laghetto mentre tu ti arrampicavi ...
Ricordi? Ahaha potresti scrivere qualcosa: è stato indimenticabile..
Tu non lasciavi toccare a nessuno il tuo nuovo prezioso giocattolo..
Avevano ragione a dire che i primi cellulari per voi uomini erano come il prolungamento del vostro pene.
Tanto era l'attaccamento, lo tenevi a distanza di sicurezza, dagli altri, amici, figli, moglie compresa e poi... ricordo la tua reazione il tuo silenzio di gelo mentre alitavi sull'aggeggio per asciugarlo…e l'ironia di tua moglie…, sinceramente anche la voglia di ridere nostra e dei ragazzi a causa del suo incalzare per quella scena.
Ricordi?”

Io ho decisamente confutato la sua tesi sul simbolismo fallico del telefonino:
“Lo comprai per motivi esattamente all’opposto delle tue illazioni: era piccolissimo, facilissimo da nascondere, totalmente antiesibizionistico !
Quindi esattamente il contrario di un simbolico prolungamento del pene !
Ero stufo di andare in giro con quei grossi affari che non ti stavano in tasca, costringendoti ad impugnarli costantemente o riporli in ridicolissime “fondine”.
In generale non credo proprio che il cellulare abbia implicazioni subconscie di quel tipo…Sicuramente ne ha, ma rientrano in altre categorie, attinenti ad esempio la magia di poter essere sempre in contatto con tutti, una sorta di bacchetta magica, di stargate multimediale…Simboli fallici, in molti casi esattamente identificati come tali, sono: l’automobile, la moto, le armi in genere, i sigari e forse anche i telecomandi TV… Sarebbe interesante un’analisi motivazionale sul prodotto, fatta alla maniera di Ernst Dichter ( fondatore di quella tecnica, autore di “Handbook of consumers motivations”,in Italia: Gli oggetti ci comprano”1964, massimo consulente pubblicitario e determinante suggeritore di campagne elettorali…).

In effetti poi sono andato a verificare quanto è stato fatto realmente in proposito, in merito ad “analisi motivazionale” sui cellulari, ma ho trovato come prevedevo solo indicazioni abbastanza scontate e banali, come quella qui sopra già indicata, nulla di particolarmente eclatante, cioè attinente il “sesso” o “perversioni” Freudiane più o meno ad esso correlabili…, comunque assolutamente nulla di riconducibile alle gratuite illazioni di mia Cugina.

Alla quale do per altro atto delle sue ottime motivazioni, circa l’utilità nel suo lavoro e non solo, del suo nuovo “giocattolo”.
Se fossi ancora attivo nel lavoro che facevo prima di andare in pensione, sicuramente avrei già avuto anch’io l’ iPhone, ed ora mi sarei già da tempo dotato dell’Ipad, strumenti che se ben utilizzati possono rendere moltissimo, soprattutto per chi lavora in giro per il mondo ed ha bisogno di costanti, veloci collegamenti con il suo Uffico, le Fabbriche, i Clienti…in tempo reale !
Ed è sempre più vero che il tempo è denaro !

Che poi mia cugina, come e forse meno di tanti altri, si lasci trascinare dalle possibilità consentite dal giocattolo, abusandone nell’uso, è un altro discorso…:
l’uso ripetuto ed abituale durante la guida dell’auto…, l’utilizzo reiterato durante le conversazioni (mentre state parlando lei và a smanettarci sopra e non capisci se stai parlando ancora con lei o con il muro…), mentre sta guardando un film, non so in bagno…, sicuramente l’userebbe anche mentre fa l’idromassaggio in piscina, se fosse impermeabile…
Ma ciò fa parte dei comportamenti individuali, cui tuttavia un minimo discrezionale di autodisciplina ci si dovrebbe imporre.
Come all’inizio fù ampiamente necessario con il “telefonino”, che tanta gente abusava, spesso con volgare platealità, oltre che in chiaccherate di assurda durata.

Esaminando gli estratti conto SIM o Vodaphone mi trovai più volte a confrontare la statistica delle mie telefonate con quelle di mia moglie (parliamo di “chiamate”da noi effettuate): la durata media delle sue conversazioni era almeno 20 volte superiore alla mia…, la mia telefonata tipo avendo una durata di circa 30 secondi…
E mia moglie non è una gran chiaccherona, ma si sa, le donne…
Ma per quel che mi risulta tantissimi uomini sono anche peggio…!

Ma per tutto questo, come per la tecnologia in genere, continuo a domandarmi quale sarà l’incredibile ulteriore, innarrestabile incremento delle possibilità date !
Ai tempi dei miei nonni c’era ancora chi si rifiutava di salire sul treno, diabolica invenzione del “maligno”…I miei genitori quasi stupivano di poter sentire le loro canzoni preferite alla radio…Nel 1953 io allibii per la possibilità di vedere per la prima volta, a casa di un amico economicamente superdotato, una partita di calcio in TV, aggeggio che sino ad allora avevo visto solo nei film Americani…
I miei figli negli anni ’80 hanno iniziato a spaziare in giro per tutto il mondo, grazie alla TV satellitare e poi subito con gli aerei di linea…
La mia nipotina di neppure 5 anni ha a disposizione uno schermo da millanta pollici, canali satellitari a non finire ed ogni possibile film di Walt Disney su Hard Disk Multi Mediale…, film che solo 20 anni fa potevi rarissimamente vedere al cinema ed in TV.

In futuro è prevista l’installazione sottocute di un microchip multimediale, direttamente collegato al cervello, per cui la mente sarà in grado di gestire qualsiasi collegamento: video, telefonico, internet ecc…, ecc…, ecc…
E non è uno scherzo !
I più grandi scenziati, tra cui forse anche Leonardo Da Vinci, lo hanno già affermato al loro tempo: non c’è cosa che la mente umana riesca ad immaginare che prima o poi verrà tecnicamente realizzata ! O quasi.

Rassegnatevi! Ogni generazione risulterà perennemente spiazzata ed inadeguata rispetto ai cambiamenti indotti dalla tecnica.

L’asino che scrive

Qui sotto immagine in grandezza reale del preziosissimo"Startac" Motorola (1996 c.a)